Sicurezza sul lavoro: le cadute dall’alto sono la prima causa di morte
L’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering ha rilasciato nelle scorse settimane i dati relativi agli infortuni sul lavoro nel primo trimestre del 2014, mettendo in luce una situazione non facile.
In particolar modo sembra necessario soffermarsi su quella che si configura come la prima causa di morte negli ambienti di lavoro ordinario, ovvero la grave piaga delle cadute dall’alto: nel primo trimestre 2014 delle 93 vittime rilevate ben il 31,2% è deceduto proprio in seguito ad una caduta dall’alto.
In merito al tema è certamente utile ascoltare le parole dell’Ing. Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering di Mestre: “La cronaca di questi ultimi giorni purtroppo non fa che confermare la drammatica tendenza. Continuano a verificarsi episodi gravissimi e drammatici che pongono sotto i riflettori l’emergenza sicurezza nei luoghi di lavoro e che rendono inaccettabile il disinteresse che spesso regna sovrano in alcuni cantieri o altri luoghi di lavoro in cui c’è chi rischia la vita quotidianamente svolgendo la propria attività professionale”.
“Le misure preventive da adottare nei lavori in quota – prosegue l’Ing. Rossato – non devono mai essere sottovalutate neppure quando si tratta di attività svolte ad altezze contenute. Anzi, spesso, queste sono le situazioni che risultano più critiche da svolgere in sicurezza, complice proprio la sottovalutazione del rischio”.
Le principali cause di queste tragedie possono essere allineate su due versanti: da una parte scarsa formazione e informazione di chi opera, dall’altra la mancata predisposizione di sistemi di accesso e vincolo (linee-vita) per effettuare i lavori in quota negli edifici e nelle strutture in genere.
“In molti casi il lavoratore – continua l’Ing. Rossato -, che pure indossa l’imbracatura di sicurezza, non ha modo di vincolarla. È fondamentale, quindi, che i progettisti e i proprietari degli edifici prevedano sempre idonei sistemi di sicurezza (spesso costituiti da semplici occhielli o dalle cosiddette linee-vita) da installare in fase di realizzazione degli edifici o durante ristrutturazioni a garanzia di chi, successivamente, effettuerà lavori di manutenzione”.
A propositi di sistemi di sicurezza per le cadute dall’alto, in Emilia Romagna si effettua un deciso passo in avanti grazie ai nuovi atti di indirizzo sui dispositivi di ancoraggio: per saperne di più leggi l’articolo Emilia Romagna: linee vita obbligatorie per lavori su pareti di edifici.
“È pertanto indispensabile – conclude il presidente dell’Osservatorio Vega – investire sulle attività di prevenzione, tra cui la formazione dei lavoratori, senza trascurare l’importanza delle attività di controllo da parte di enti preposti”.
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