Ok definitivo in Cdm al Nuovo Codice Appalti: le novità
È stato approvato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri il Nuovo Codice Appalti (Consiglio dei Ministri n.112): sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale tra poche ore ed entrerà in vigore immediatamente. Il testo è stato licenziato con le modifiche proposte dal Parlamento.
Nel frattempo segnaliamo gli ultimi ritocchi che sono stati fatti sul testo definitivo del Nuovo Codice Appalti:
Massimo ribasso
La bozza varata dal governo il 3 marzo dà la possibilità di continuare ad assegnare gli appalti tenendo conto solo del prezzo per tutte le gare di importo inferiore al milione di euro. La soglia è stata giudicata troppo alta dal Parlamento che chiede di confinare il criterio del prezzo agli appalti sotto i 150mila euro. I Comuni ritengono la soglia di un milione troppo bassa, e chiedono di alzarla a 2,5 milioni perché usare l’offerta più vantaggiosa anche per gli appalti di minore importo rischia di rallentare l’aggiudicazione e la cantierizzazione. La possibile soluzione del Governo è la seguente: un compromesso tra la versione della bozza di decreto e la richiesta del Parlamento (500mila euro, una delle ipotesi più accreditate). Eventuali correzioni possono essere fatte con decreto correttivo entro un anno.
Subappalto
Il Governo ha cancellato i limiti al subappalto: in questo modo le imprese possono subaffidare anche tutti i lavori, al 100%. Parlamento e Consiglio di Stato hanno chiesto di fissare il tetto del 30% per il subappalto. Il Parlamento (leggi tutte le richieste del Parlamento sul Nuovo codice Appalti) chiede di estendere il tetto a tutti i lavori, fino a oggi valeva solo per la categoria di lavori prevalente. Anche in tale caso il Governo potrà adottare la soluzione di compromesso.
Piccoli lavori
La questione riguarda la possibilità di assegnare senza gara i lavori di importo inferiore al milione. L’affidamento avviene sulla base di un’indagine di mercato. Il Consiglio di Stato (leggi tutte le richieste del Consiglio di Stato per il Nuovo Codice Appalti) e il Parlamento hanno chiesto le gare anche per assegnare questi contratti.
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