Efficienza energetica, la Lombardia vuole l’obiettivo del burden sharing
“È ormai evidente che negli ultimi anni il tema dell’efficienza energetica è diventato centrale nella strategia europea per una crescita sostenibile ed è proprio questa ricerca di sostenibilità che ci indirizza all’inserimento sempre più massiccio di quote di energia provenienti da fonte rinnovabile”. Così l’assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi, intervenendo al convegno dal titolo ‘Energie rinnovabili, efficienza energetica e Smart Grids, scenari ed opportunità’ organizzato da Regione Lombardia e Fondazione Silvio Tronchetti Provera a Milano. “Questa esigenza – ha proseguito l’assessore – coincide con quello che la Regione Lombardia propone come progetto stesso di sviluppo sostenibile, che si traduce nella prospettiva di creare benessere, valorizzando nel miglior modo possibile le risorse naturali offerte dal nostro territorio, come sole, acqua e le biomasse vegetali, le cosiddette ‘energie rinnovabili'”.
Il punto
“La Lombardia – ha spiegato Terzi – è a un ottimo punto, perché stiamo lavorando alacremente per raggiungere l’obiettivo che il burden sharing ci ha assegnato, cioè la produzione di almeno l’11,3 per cento di energia da fonti energetiche rinnovabili; inoltre stiamo concludendo il Pear (Piano energetico ambientale regionale), con cui diremo anche con quali singole azioni pensiamo di arrivare entro il 2020 a raggiungere questo obiettivo”.
“Ci abbiamo creduto molto negli anni passati e ci crediamo ancora – ha proseguito l’assessore – proprio in quest’ottica stiamo investendo in tutti i principali rami legati al consumo e alla produzione di energia, uno su tutti l’efficientamento degli edifici, in particolare di quelli pubblici, per cui stiamo pensando di investire in termini di sostegno economico; ancora, l’illuminazione pubblica, che è una fonte importante di consumo e di costo anche per gli Enti locali; le reti di teleriscaldamento e tutto ciò che è prodotto da fonti energetiche rinnovabili, quali il fotovoltaico e anche l’idroelettrico”.
Smart Grid
“E, ancora, le tecnologie innovative – ha spiegato la titolare regionale dell’Ambiente – come le reti elettriche di tipo attivo o intelligenti, le ‘Smart Grid’, un nuovo modello di produzione e distribuzione di energia basato sull’integrazione nelle reti elettriche di distribuzione, sia di energia proveniente da fonte rinnovabile, che da impianti di cogenerazione a fonte fossile, in grado di gestire e fornire energia elettrica in modo più economico, efficiente, affidabile e a minor impatto ambientale”.
Investimenti
“Sul fonte degli investimenti Regione Lombardia è una di quelle Regioni che ha destinato l’1 per cento del proprio bilancio in ricerca e innovazione – ha puntualizzato Terzi -. L’impegno che si è assunto il presidente Maroni sin dal suo insediamento è di raddoppiarlo e portarlo oltre l’1 per cento”. “Si tratta di importi che, in termini di costi, sono rilevanti – ha precisato ancora l’assessore -, ma soprattutto stanno a indicare un cambio di marcia rispetto al passato. Un raddoppio degli investimenti che ci porta quasi ad avvicinarci alle altre Regioni più evolute dell’Unione europea, come la Baviera”.
La ricerca
“Qui entrano in campo la ricerca, la formazione, lo studio, fondamentali anche nel settore energetico per accelerare il passaggio dalle fonti di energia tradizionali con fonti rinnovabili. Ma – ha ammonito Terzi – non c’è innovazione se non c’è sinergia tra le Istituzioni politiche, il mondo universitario e quello industriale. L’evento di oggi diventa quindi un’occasione strategica di confronto e riflessione sulle reali opportunità presenti all’interno del nostro Paese sul tema delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica, delle Smart Grids”.
I fondi comunitari
“Sul fronte poi dei fondi comunitari la Lombardia ha già destinato il 20 per cento agli investimenti per l’energia da fonti rinnovabili – ha chiarito l’assessore -. Direi che sono due strade che procedono parallelamente, per raggiungere lo stesso obiettivo: da una parte, ricerca ed innovazione, dall’altra investimenti concreti come quelli che citavo prima, che attengono al 20 per cento dei fondi comunitari, che ammontano a 54 miliardi a livello nazionale, quindi ricerca di nuove fonti energetiche, ma soprattutto riduzione dei consumi”.
“I dati dell’Osservatorio dimostrano che l’Europa, e con essa l’Italia, stanno perdendo competitività – ha affermato Marco Tronchetti Provera, presidente della Fondazione Silvio Tronchetti Provera -. La perdita di mercato del fotovoltaico italiano impone al Paese di rispondere tempestivamente, attraverso investimenti, in nuove tecnologie, per trovare soluzioni sempre più efficienti e competitive e capaci di ridurre i costi. Per sviluppare un settore strategico come quello delle energie rinnovabili è necessaria pertanto un’azione congiunta da parte di tutti – imprese, Istituzioni e comunità scientifica – in grado di ridare slancio alla nostra economia, tutelando contemporaneamente l’ambiente”.
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