Urbanistica, nuova legge in Piemonte
Saranno avviate nel mese di settembre, dalla seconda Commissione del Consiglio regionale, le consultazioni sul disegno di legge presentato in Giunta dall’Assessore competente, Ugo Cavallera, il 12 luglio scorso. Un testo organico, che introduce un deciso aggiornamento alla legge urbanistica regionale conosciuta come “la 56”.
“Un intervento di manutenzione straordinaria- commenta il Vice Presidente- per una buona legge che ha consentito a tutti i Comuni di dotarsi di un proprio piano regolatore e che, tuttavia, dopo oltre 33 anni di onorato e talora contestato servizio ha necessità di essere modernizzata”.
Il metodo di lavoro scelto ha privilegiato l’ascolto diretto e paziente attraverso incontri sia ufficiali che informali con le Province, i Comuni e gli operatori per cogliere le criticità e dare risposte concrete alle difficoltà; raccolte le istanze degli addetti ai lavori, è stato ridotto il numero degli articoli del testo (scesi da 105 a 89) e creato un più efficace coordinamento tra urbanistica tecnica, tutela dell’ambiente e norme idrogeologiche.
“Un approccio quindi non disciplinare né accademico- spiega Cavallera – che coglie due esigenze fondamentali: semplicità della norma e necessità di aiuto tecnico. Nel nuovo sistema normativo il punto focale di tutto il dibattito sui Piani Regolatori sarà la “conferenza di pianificazione” dove la Regione sarà rappresentata da un unico funzionario”.
I vantaggi del sistema sono evidenti: il Comune ha un solo interfaccia con cui dialogare; la Regione non disperde le sue forze e si muove con la necessaria autorevolezza, in un clima di collaborazione con i Comuni.
“Il tema del sostegno tecnico ai Comuni è l’altra grande sfida- aggiunge Cavallera-: è inutile negare la debolezza di molte strutture comunali, con pochissimo personale tecnico e con bilanci che limitano la possibilità di nuove assunzioni, a scapito dei problemi urbanistici e tecnici di ogni singolo Comune.
L’esercizio in forma associata delle funzioni fondamentali dei Comuni, secondo il dettato della legge 122/2010, può essere la soluzione del problema unitamente alla maggior semplicità e attenzione all’operatività che caratterizzano la “Nuova 56”; ci siamo impegnati per fornire uno “strumento” vivo ed operante per il rinnovo dell’economia e del territorio del nostro Piemonte”.
“Il testimone – conclude Cavallera – ora passa ai lavori della Commissione e del Consiglio che valuteranno lo sforzo finora condotto e, in un clima di collaborazione, potranno in tempi brevi giungere all’approvazione di una legge che attuata farà risparmiare tempo e denaro alle amministrazioni locali e soprattutto consentirà tempi certi di approvazione degli strumenti di pianificazione, dando alle scelte urbanistiche locali le gambe per poter camminare”.
Fonte: Regioni.it
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