Trento, istituito l’Osservatorio del paesaggio
La Giunta provinciale, su proposta dell’assessore Mauro Gilmozzi, competente per materia, ha deliberato l’istituzione dell’Osservatorio del paesaggio che, senza prefigurare la nascita di nuovi enti, sarà strumento della Provincia con il compito primario di favorire l’elaborazione e il coordinamento di valutazioni, di visioni e in generale di una cultura del territorio e del paesaggio, in una prospettiva di valorizzazione e di sintesi delle espressioni dei diversi attori – pubblici, associativi, culturali – presenti sul territorio, come ha detto l’assessore Gilmozzi nell’illustrare i compiti dell’Osservatorio.
L’Osservatorio del paesaggio costituisce uno strumento conoscitivo, funzionale all’attività dell’Assessorato competente in materia di urbanistica e operativamente collocato presso la Scuola per il governo del territorio e del paesaggio (Step), prevista dall’articolo 147 della legge provinciale n. 1 del 2008.
L’Osservatorio del paesaggio si configura come un forum, convocato e presieduto dall’Assessore provinciale competente in materia di urbanistica e costituito dai seguenti componenti:
– l’Assessore provinciale competente in materia di urbanistica e di paesaggio, con funzioni di presidente;
– il dirigente generale del Dipartimento provinciale competente in materia di urbanistica, con funzioni di vicepresidente, nonché il dirigente generale del Dipartimento provinciale competente in materia di risorse forestali e montane; alle sedute del forum potranno essere di volta in volta invitati a partecipare i dirigenti generali di altri Dipartimenti provinciali per la trattazione di specifici approfondimenti;
– il dirigente del Servizio urbanistica e tutela del paesaggio e un altro esperto della Provincia, individuato dall’assessore provinciale;
– il Presidente del Consiglio delle autonomie locali o un suo delegato;
– tre rappresentanti degli enti locali, designati dal Consiglio delle autonomie locali;
– due rappresentanti del Comune di Trento e del Comune di Rovereto;
– tre rappresentanti dell’associazione provinciale delle ASUC, della Comunità di Fiemme e della Comunità delle Regole di Spinale e Manez;
– due rappresentanti dell’Università degli Studi di Trento, esperti in progettazione paesaggistica e territoriale e in storia del paesaggio;
– i membri del Comitato scientifico della Scuola per il governo del territorio e del paesaggio (Step);
– il direttore del Museo storico del Trentino;
– il direttore del Museo Tridentino di Scienze naturali;
– un rappresentante della Fondazione Edmund Mach;
– tre rappresentanti degli ordini e collegi professionali designati dal Comitato interprofessionale delle professioni tecniche del Trentino;
– un rappresentante designato dalle associazioni del Tavolo Verde;
– tre rappresentanti della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura;
– il presidente della SAT-Società degli alpinisti tridentini o un suo delegato;
– un rappresentante designato dalle sezioni provinciali delle associazioni di protezione ambientale individuate dal Ministero dell’Ambiente.
È stato il nuovo Piano urbanistico provinciale, approvato con legge provinciale n. 5 del 27 maggio 2008, ad annettere al paesaggio valore fondante nella definizione della governance territoriale.
È stato il nuovo PUP, quindi, a “rafforzare la riconoscibilità dell’offerta territoriale del Trentino, valorizzandone la diversità paesistica, la qualità ambientale e la specificità culturale sostenendo al contempo e in conseguenza il recupero e la valorizzazione dell’identità ambientale e culturale del Trentino, intesa come fattore non di chiusura ma di consolidamento del sistema sociale della Provincia e di caratterizzazione della sua offerta territoriale anche a livello internazionale”.
In altre parole il nuovo PUP ha assegnato al paesaggio una nuova prospettiva, quella di essere fattore positivo di sviluppo della comunità trentina.
La dimensione del paesaggio non viene più vissuta come un limite, ma per contro è innestata in una nuova visione dello sviluppo economico, in coerenza con le direttrici del Programma di sviluppo provinciale, aprendosi al contempo all’ideazione pianificatoria e programmatica riconosciuta alle Comunità di valle.
Il paesaggio costituisce una risorsa, un patrimonio di regole consolidate che le Comunità di valle hanno a disposizione per pianificare bene, per favorire la riattivazione di progetti di alta qualità, per elevare l’attrattività del territorio, insomma per assicurare il buon governo delle trasformazioni.
In quest’ottica la prospettiva di paesaggio del nuovo Piano urbanistico provinciale rappresenta una vera e propria sfida per i territori.
Il disegno dello sviluppo economico che ciascuna comunità appronterà implica non solo un cospicuo impegno a carattere tecnico, ma soprattutto esige una grande responsabilità nella fase interpretativa della valorizzazione delle risorse paesaggistiche e nelle trasformazioni territoriali.
Per governare il paesaggio, vale a dire per assicurare un buon esito nella sua evoluzione, è richiesta una rinnovata conoscenza dei valori e delle regole intrinseche alla forma del territorio; una conoscenza fondata su approfondimenti, riflessioni e percorsi formativi tesi a cercare consapevolezza e sapiente abilità nell’ideare le forme dello sviluppo socio-economico; una conoscenza che deve tradursi in definitiva in processi partecipativi e in responsabilità diffusa in tutta la comunità.
Tutto ciò abbisogna di uno strumento che traduca in metodo l’osservazione e la conservazione, la promozione e la valorizzazione del bene. L
‘Osservatorio del paesaggio, istituito nell’ambito della Scuola per il governo del territorio e del paesaggio (Step), sarà lo strumento della Provincia con il compito primario di favorire l’elaborazione e il coordinamento di valutazioni, di visioni e in generale di una cultura del territorio e del paesaggio, in una prospettiva di valorizzazione e di sintesi delle espressioni dei diversi – attori pubblici, associativi, culturali – che operano sul terrritorio.
Nel dar vita all’Osservatorio del paesaggio, che comunque non si presenta come una nuova struttura, ma come un “forum” aperto agli apporti delle più diverse competenze che il Trentino riesce ad esprimere, la Provincia si è ispirata ai seguenti principi:
– la partecipazione (diventa imprescindibile l’attento utilizzo di un metodo partecipato che coinvolga l’amministrazione pubblica e le espressioni della società civile, tra cui gli enti e le associazioni culturali, gli ordini e i collegi professionali);
– la ricerca (intesa come fonte di orientamenti culturali, come supporto alle decisioni e come sviluppo di una cultura del paesaggio e del territorio, per inserire il futuro del paesaggio trentino nel contesto interregionale europeo);
– l’educazione e la formazione (viste come vie per il coinvolgimento, l’apprendimento e la creazione di una cultura diffusa tesa all’eccellenza, nonché per il riconoscimento del ruolo e della funzione del paesaggio anche attraverso pubblicazioni divulgative, convegni, seminari e attività formative ed educative);
– l’apertura e l’integrazione con il contesto regionale alpino e l’ambito europeo (con l’obiettivo di valorizzare le interdipendenze e di favorire il dialogo tra le culture e le scelte di governo, anche in considerazione del fatto che alcune delle più rilevanti problematiche paesaggistiche e urbanistiche possono essere efficacemente governate solo su scale territoriali più ampie).
Fonte: www.provincia.tn.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA