Trentino: avviata la fase operativa per il nuovo ospedale

Chiusa la fase preliminare, il nuovo ospedale del Trentino (NOT) diventa un progetto operativo. Lo conferma la Giunta provinciale di Trento che sul tema ha approvato tre delibere, firmate dall’assessore all’urbanistica, ambiente e lavori pubblici Mauro Gilmozzi (adozione dei documenti elaborati dai gruppi di lavoro che hanno esaminato in questi anni il tema; incarico di direzione lavori e via libera all’intervento di recinzione dell’area in cui è prevista la realizzazione del nuovo ospedale).

L’area è circa venti ettari e si trova in località al Desert, a sud ovest della città, alla confluenza del torrente Fersina con il fiume Adige.
Il nuovo ospedale si svilupperà su una superficie 110 mila metri quadrati. Disporrà di 650 posti letto (in linea con le attuali capacità del "vecchio" Santa Chiara in cui, nel corso di questi ultimi anni, la degenza si è ridotta grazie all’ampliamento dei servizi di day hospital, alle possibilità offerte da nuove terapie e all’impiego di tecnologie complesse.
Saranno istituiti i dipartimenti di medicina, chirurgia, materno infantile e terapia intensiva, suddivisi in servizi di degenza, area operatoria, servizi di emergenza, servizi di ricerca e formazione, servizi di riabilitazione, servizi amministrativi e tecnici e servizi generali.

La realizzazione di un nuovo ospedale si deve ad una serie di motivi.
C’è la forte volontà di mantenere elevata la qualità dell’offerta del servizio sanitario provinciale che si deve confrontare con una situazione in costante cambiamento, in termini di malattie e dinamiche sociali (invecchiamento della popolazione, fenomeni migratori, promozione del concetto “salute”), sia sotto il profilo tecnologico, diagnostico e terapeutico. Sono cambiate le procedure organizzative e gestionali connesse alla struttura ospedaliera; Santa Chiara è stato progettato e costruito sulla base di una concezione di sanità ormai superata e nemmeno il previsto (ma non ancora messo in atto) intervento di ammodernamento e ristrutturazione potrà permettere alla struttura di recuperare in toto le mancanze.
Santa Chiara ha inoltre problemi di natura urbanistica: l’accesso, il traffico e i parcheggi, nonostante le migliorie adottate.
Serve dunque una nuova struttura ad elevata tecnologia in grado di offrire prestazioni di altissimo livello, in cui deve operare personale altamente qualificato e si eroghino non solo servizi ordinari ma anche attività di ricerca e formazione continua.
La missione della nuova struttura si articola su più livelli: assicurare l’assistenza sanitaria per acuti, polispecialistica e interdisciplinare con altre strutture; il nuovo ospedale dovrà diventare il fulcro dell’intera rete ospedaliera trentina assumendo il ruolo di guida nel percorso diagnostico-terapeutico del malato.

Nella delibera approvata oggi sono così sintetizzate le caratteristiche principali del nuovo ospedale:
– elevata flessibilità;
– informatizzazione e dotazione tecnologica;
– dotazione di specifiche aree ambulatoriali e diagnostiche;
– capacità di risvilupparsi e riorganizzarsi in tempi diversi e in funzione dei bisogni;
– attitudine ad integrarsi con la città tramite rielaborazione del sistema viario, degli accessi, dei parcheggi e del contesto urbano circostante;
– caratterizzazione funzionale basata sulla prevalenza delle strutture destinate alle prestazioni di servizi;
– organizzazione delle degenze per intensità di cura;
– presenza di strutture per la didattica e la ricerca;
– prevalenza di strutture orizzontali a misura d’uomo.

La realizzazione della nuova struttura sarà affidata alla compartecipazione tecnico-finanziaria di pubblico e privato.

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