Toscana: energia, ambiente, territorio
Un taglio di circa la metà degli alti consumi medi dei nostri edifici, con grandi benefici per i bilanci familiari (almeno 500 euro all’anno) e per l’ambiente. Sono questi gli obiettivi che si punta a raggiungere con le norme contenute nel regolamento per l’edilizia sostenibile appena stilato da un gruppo di lavoro composto dall’Arpat, dalla Asl 11 di Empoli e dai quindici comuni (Montelupo fiorentino e Castelfranco di Sotto in testa) dell’empolese Valdelsa e del Valdarno, insieme alla locale agenzia per lo sviluppo.
Composto da 52 articoli, il regolamento giunge, forte della condivisione di tutti i tecnici dei comuni e degli enti partecipanti, al termine di un percorso iniziato nel 2006 e a breve sarà sottoposto ai consigli comunali per l’approvazione definitiva.
«E’ un ottimo risultato – commenta l’assessore regionale all’ambiente e all’energia, Anna Rita Bramerini – che si inserisce nel percorso che ha portato alla stesura delle linee guida regionali per la valutazione della qualità energetica ed ambientale degli edifici in Toscana, di cui questo regolamento è figlio. I comuni empolesi hanno proseguito lungo il percorso che lega sostenibilità ed edilizia e che prevede una corretta gestione del territorio, l’utilizzo consapevole ed il rispetto delle risorse naturali, la salvaguardia dell’ecosistema naturale. Se poi si considera che in Europa per un’abitazione priva di interventi migliorativi sono necessari almeno 70 kilovattora al metro quadro all’anno (e che la media italiana e quasi il doppio: 130 kwh al metro quadro) e in una energeticamente adeguata il fabbisogno energetico scende a 33 Kwh ben si comprende come sia importante mettere questo regolamento a disposizione di operatori privati e istituzioni pubbliche, per orientare scelte e politiche in favore dell’eco-compatibilità degli edifici».
Il Regolamento edilizio bio ed ecosostenibile dell’empolese prevede, tra l’altro, l’assegnazione di punteggi di ecoefficienza indispensabili per accedere ai finanziamenti previsti. Tra i requisiti figurano la disponibilità di luce naturale, l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, un buon clima acustico, un ridotto livello di campi elettromagnetici, inquinamento atmosferico e rischio idrogeologico.
“Il solo fatto che 15 realtà molto eterogenee – affermano Rossana Mori, sindaco di Montelupo Fiorentino e Umberto Marvogli, sindaco di Castelfranco di Sotto – siano riuscite a stilare un regolamento di edilizia sostenibile comune è un risultato importante; rappresenta il segnale di una volontà politica che considera il territorio come un unicum e prevede strategie ambientali condivise. Il documento redatto dai tecnici, che poi dovrà passare al vaglio delle singole amministrazioni, si fonda su una base concettuale rivoluzionaria: non deve essere considerato solamente l’edificio, ma soprattutto il contesto in cui viene inserito e le norme stabilite sono strettamente correlate con i progetti previsti per l’area nel prossimo futuro”.
Tra gli accorgimenti che permettono di ottenere alti punteggi ci sono l’incremento delle superfici a verde oltre i limiti stabiliti dalla normativa, l’abbattimento dei consumi di energia, il riutilizzo delle acque piovane e di quelle reflue, spazi idonei a favorire la raccolta differenziata dei rifiuti, l’utilizzo di materiali ecosostenibili, la realizzazione di tetti con piantumazioni verdi e sistemi di produzione di calore ad alto rendimento.
Composto da 52 articoli, il regolamento giunge, forte della condivisione di tutti i tecnici dei comuni e degli enti partecipanti, al termine di un percorso iniziato nel 2006 e a breve sarà sottoposto ai consigli comunali per l’approvazione definitiva.
«E’ un ottimo risultato – commenta l’assessore regionale all’ambiente e all’energia, Anna Rita Bramerini – che si inserisce nel percorso che ha portato alla stesura delle linee guida regionali per la valutazione della qualità energetica ed ambientale degli edifici in Toscana, di cui questo regolamento è figlio. I comuni empolesi hanno proseguito lungo il percorso che lega sostenibilità ed edilizia e che prevede una corretta gestione del territorio, l’utilizzo consapevole ed il rispetto delle risorse naturali, la salvaguardia dell’ecosistema naturale. Se poi si considera che in Europa per un’abitazione priva di interventi migliorativi sono necessari almeno 70 kilovattora al metro quadro all’anno (e che la media italiana e quasi il doppio: 130 kwh al metro quadro) e in una energeticamente adeguata il fabbisogno energetico scende a 33 Kwh ben si comprende come sia importante mettere questo regolamento a disposizione di operatori privati e istituzioni pubbliche, per orientare scelte e politiche in favore dell’eco-compatibilità degli edifici».
Il Regolamento edilizio bio ed ecosostenibile dell’empolese prevede, tra l’altro, l’assegnazione di punteggi di ecoefficienza indispensabili per accedere ai finanziamenti previsti. Tra i requisiti figurano la disponibilità di luce naturale, l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, un buon clima acustico, un ridotto livello di campi elettromagnetici, inquinamento atmosferico e rischio idrogeologico.
“Il solo fatto che 15 realtà molto eterogenee – affermano Rossana Mori, sindaco di Montelupo Fiorentino e Umberto Marvogli, sindaco di Castelfranco di Sotto – siano riuscite a stilare un regolamento di edilizia sostenibile comune è un risultato importante; rappresenta il segnale di una volontà politica che considera il territorio come un unicum e prevede strategie ambientali condivise. Il documento redatto dai tecnici, che poi dovrà passare al vaglio delle singole amministrazioni, si fonda su una base concettuale rivoluzionaria: non deve essere considerato solamente l’edificio, ma soprattutto il contesto in cui viene inserito e le norme stabilite sono strettamente correlate con i progetti previsti per l’area nel prossimo futuro”.
Tra gli accorgimenti che permettono di ottenere alti punteggi ci sono l’incremento delle superfici a verde oltre i limiti stabiliti dalla normativa, l’abbattimento dei consumi di energia, il riutilizzo delle acque piovane e di quelle reflue, spazi idonei a favorire la raccolta differenziata dei rifiuti, l’utilizzo di materiali ecosostenibili, la realizzazione di tetti con piantumazioni verdi e sistemi di produzione di calore ad alto rendimento.
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Un intervento finanziario aggiuntivo a favore del Comune di Bagni di Lucca è stato deciso dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla difesa del suolo Marco Betti, a seguito dei provvedimenti già assunti dopo l’emergenza per movimenti franosi dichiarata nel marzo scorso per diversi Comuni della Garfagnana.
I circa 150mila euro stanziati, a seguito della richiesta dell’amministrazione comunale, sono finalizzati agli interventi di ripristino urgente sul movimento franoso, e messa in sicurezza di un edificio evacuato in località Ponte al Serraglio. Inoltre saranno utilizzati per verificare lo stato di tutto il versante adiacente l’abitato di Ponte al Serraglio.
«Crediamo di aver risposto con tempestività ed efficacia – ha sostenuto l’assessore Betti – alle esigenze di intervento sollecitate dall’amministrazione comunale per riportare nei tempi più brevi possibili alla normalità la vita dei cittadini di quell’area».
I circa 150mila euro stanziati, a seguito della richiesta dell’amministrazione comunale, sono finalizzati agli interventi di ripristino urgente sul movimento franoso, e messa in sicurezza di un edificio evacuato in località Ponte al Serraglio. Inoltre saranno utilizzati per verificare lo stato di tutto il versante adiacente l’abitato di Ponte al Serraglio.
«Crediamo di aver risposto con tempestività ed efficacia – ha sostenuto l’assessore Betti – alle esigenze di intervento sollecitate dall’amministrazione comunale per riportare nei tempi più brevi possibili alla normalità la vita dei cittadini di quell’area».
Fonte: www.regione.toscana.it
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