TASI 2014, aliquote e base imponibile: quanto si dovrà sborsare?
Il conto alla rovescia per il pagamento dell’acconto della TASI 2014 è scattato anche per gli abitanti dei Comuni che nello scorso maggio non erano riusciti (per vari motivi) a deliberare le aliquote del tributo. Nelle scorse settimane gran parte di Comuni ritardatari sono riusciti a stabilire le aliquprte del tributo, regolarizzandio a tutti gli effetti la propria posizione in merito al tributo sui servizi indivisibili.
Roma, Milano, Firenze e Napoli sono alcune tra le città (oltre 5200) in cui la prima rata del tributo dovrà essere versata entro il prossimo 16 ottobre.
Il versamento del tributo può essere effettuato tramite Modello F24 o bollettino di conto corrente postale.
Tutte le scadenze
Ma ecco le date entro cui effettuare i versamenti:
– 16 ottobre per quanto riguarda l’acconto (o prima rata) nei Comuni che hanno deliberato entro il 10 settembre.
– 16 dicembre per la seconda rata (questa data funge anche da scadenza per la seconda rata anche per coloro che hanno versato l’acconto della TASI già quest’estate, cioè nei Comuni puntuali con la deliberazione delle aliquote). Questa data vale anche come scadenza per il pagamento in un’unica soluzione per i Comuni che non sono riusciti a deliberare neanche in questo secondo spot di tempo concesso, con aliquota automatica all’1 permille.
Per saperne di più leggi l’articolo TASI 2014: ottobre arriva presto, ma quanto si dovrà pagare?
Ma quanto dovranno versare i contribuenti per ottemperare al tributo che ha di fatto sostituito l’IMU sull’abitazione principale? Ecco come fare a calcolare l’importo del tributo e la base imponibile dello stesso.
1. Trovare la rendita catastale dell’immobile
Il primo passo per calcolare la TASI 2014 è quello di trovare la rendita catastale dell’immobile su cui si pagherà il tributo. Il dato può essere comodamente recuperato sull’atto di proprietà dell’immobile oppure consultando il servizio di visure catastali dell’Agenzia delle Entrate che è diventato gratuito per gli immobili di cui il soggetto richiedente risulti titolare. Nell’esempio qui riportato, supponiamo che la rendita catastale sia di 1000 euro.
2. Rivalutazione della rendita catastale
Il secondo passaggio consiste nella rivalutazione della rendita catastale di una quota equivalente al 5%. La rivalutazione pertanto si ottiene moltiplicando la rendita catastale per 0,05.
Rivalutazione 5% = Rendita catastale x 0,05
Nel nostro esempio, quindi, la rivalutazione sarà di:
1.000 euro x 0,05 = 50 euro
La rendita catastale rivalutata consisterà pertanto nella cifra composta dalla somma tra la rendita catastale di partenza e la rivalutazione. Nel nostro esempio questa cifra è quindi 1050 euro.
3. Calcolo della base imponibile
La base imponibile, ovverosia la cifra sulla quale calcolare l’importo da versare per la TASI 2014, si ottiene moltiplicando la rendita catastale rivalutata per un coefficiente che, per le abitazioni civili risulta essere 160.
Base imponibile = Rendita catastale rivalutata x 160
Nel nostro esempio, quindi, la base imponibile sarà pari al seguente prodotto:
1050 euro x 160 (coefficiente) = 168.000 euro
4. Calcolo della TASI 2014
L’ultimo passaggio, quello fondamentale, è il calcolo del corrispettivo da pagare. La cifra è il risultato del prodotto della base imponibile calcolata nel passaggio 3 e l’aliquota TASI decisa dal Comune.
TASI 2014 = Base imponibile x aliquota comunale
Nell’ipotesi che l’aliquota sia del 2 permille (una cifra che consideriamo media ponendosi circa a metà tra ll’aliquota minima dell’1 permille e la massima dell’3,3 permille), il calcolo nel nostro esempio diventa:
168.000 euro x 0,002 = 336 euro
Questo è l’importo finale che l’utente dovrà versare entro le scadenze sopra citate.
Aliquote
Le aliquote stabilite dai Comuni possono oscillare fino al 2,5 permille (con l’aggiunta eventuale della maggiorazione dello 0,8 permille). L’aliquota base si attesta all’1 permille. Il tetto massimo è al 2,5 permille, mentre l’aliquota di base si situa all’1 permille. Tuttavia può essere applicata dalle amministrazioni comunali una maggiorazione dello 0,8 permille.
Fonte: Ediltecnico
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