Sismabonus, ok alla diagnosi anche per i geometri

Alla fine il correttivo è arrivato: ad una settimana esatta dall’esplosione del caso legato alle competenze dei professionisti che potranno effettuare le diagnosi sismiche, è giunta una decisione a sorpresa. Il ministero delle Infrastrutture ha pubblicato un decreto correttivo.

Il Decreto ministeriale n. 65/2017 modifica il testo che, lo scorso 28 febbraio, aveva regolato per la prima volta la materia della classificazione sismica degli edifici, lanciando sul mercato il nuovo Sismabonus. Saltano, così, i riferimenti ad architetti e ingegneri: le diagnosi saranno possibili per tutti i professionisti incaricati, ovviamente secondo le rispettive competenze professionali.

La confusione era stata generata dall’articolo 3 del d.m. del 28 febbraio scorso, in cui si leggeva che “l’efficacia degli interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico è attestata dai professionisti incaricati della progettazione strutturale, direzioni dei lavori delle strutture e collaudo statico in possesso di laurea in ingegneria o in architettura secondo le competenze del d.P.R. n. 328 del 2001 e iscritti ai relativi ordini professionali di appartenenza”. La scelta veniva confermata dal modello di asseverazione, allegato sempre al decreto ministeriale. Qui, nello spazio precompilato riservato al professionista, si parlava solo di architetti e ingegneri.

Il correttivo appone le seguenti modifiche: l’efficacia degli interventi potrà essere asseverata “dai professionisti incaricati della progettazione strutturale, direzione dei lavori delle strutture e collaudo statico secondo le rispettive competenze professionali, iscritti ai relativi ordini e collegi professionali di appartenenza”. È in questo riferimento che sta la chiave di volta della correzione: ogni professionista potrà intervenire, in base alle sue competenze. Se ci saranno contestazioni, sarà materia da TAR ma certamente non da decreto ministeriale. A corredo di questo viene corretta anche l’asseverazione tipo: scompaiono i riferimenti ad architetti e ingegneri in tutte le sezioni dell’allegato B.

Esprime soddisfazione il presidente del CNGeGL, Maurizio Savoncelli, che afferma: “È esattamente quello che avevamo chiesto. Viene così riconosciuto il principio per il quale un geometra potrà fare le diagnosi sismiche nell’ambito delle competenze che la legge gli riconosce. Escluderci dal Sismabonus sarebbe stato grave perché si tratta di una novità che avvia una nuova stagione nel panorama della messa in sicurezza del territorio italiano. Devo anche ringraziare il ministero, perché è intervenuto in tempi rapidissimi”.

>> CONSULTA IL TESTO DEL DECRETO CORRETTIVO

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