Sardegna: la raccolta differenziata dal 5% al 30% in 4 anni
Il rapporto annuale dell’Apat (l’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici) conferma gli enormi progressi compiuti dalla Sardegna nel campo della raccolta differenziata negli ultimi anni. La regione ha raggiunto il livello delle migliori regioni italiane, pur avendo cominciato in ritardo. Dal 2004 a oggi in tutta l’isola si è quasi dimezzata la necessità di portare i rifiuti nelle discariche.
E’ stato presentato a Roma, alla Camera dei Deputati, il Rapporto rifiuti 2007 dell’Apat (l’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici). Il rapporto fornisce un’analisi comparata fra le varie regioni italiane, relativa all’anno 2006, sulla produzione e la gestione dei rifiuti urbani e speciali, sul sistema di produzione degli imballaggi e di gestione dei rifiuti di imballaggio.
La Sardegna è citata esplicitamente per aver avuto tra il 2005 e il 2006, il miglior salto di qualità nella raccolta differenziata, vedendo calare sensibilmente, allo stesso tempo, la quantità di rifiuti portati nelle proprie discariche.
"Tra le regioni del Sud – si legge nel rapporto – spicca il dato della Sardegna che, a seguito dell’attivazione, in diverse province, di specifici sistemi di raccolta differenziata, anche di tipo domiciliare, fa segnare una variazione della quota percentuale di raccolta, tra il 2005 ed il 2006, di quasi 10 punti, attestandosi al 19,8% (9,9% nel 2005, ed appena 2,8% nel 2002)."
All’aumento della raccolta differenziata ha fatto seguito la netta riduzione dello smaltimento dei rifiuti nelle discariche, e come è scritto ancora nel rapporto questo calo "è, in gran parte, dovuto al miglioramento delle performance nella raccolta differenziata che è passata, tra il 2005 ed il 2006, da circa 87 mila tonnellate ad oltre 170 mila tonnellate".
L’assessore regionale dell’Ambiente, Cicito Morittu, commentando i dati diffusi dall’Apat ha detto: "Non solo il Rapporto Rifiuti 2007 conferma l’esattezza dei dati sul 20% di raccolta differenziata della Sardegna, ma ora si è già arrivati al 30% e quest’anno si potrà raggiungere l’obiettivo del 40%". "Nel report nazionale – ha detto Morittu – c’è anche un’altra buona notizia, perché la Sardegna è tra le regioni del Sud che ha fatto segnare una variazione di quasi 10 punti percentuali di raccolta differenziata tra il 2005 ed il 2006, passando dal 9,9% al 19,8%". Secondo l’assessore molti grandi comuni sardi sono sulla buona strada per far arrivare la Sardegna all’obiettivo del 40%. "Olbia sta camminando in maniera discreta, Oristano sta per iniziare e ad Alghero la raccolta differenziata è già partita – ha detto -, Quartu comincerà nelle prossime settimane e quasi tutti i comuni dell’hinterland cagliaritano sono a buon punto. Manca però Cagliari, che è il Comune più indietro".
Alla fine di dicembre, con gli atti di indirizzo per la raccolta differenziata rivolti ai prossimi anni, la Regione ha fatto il punto sul lavoro svolto dal 2004 nella gestione integrata del ciclo dei rifiuti solidi urbani.
Il Piano per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani era stato approvato per la prima volta nel 2005 e da allora la Sardegna è passata da una raccolta differenziata pari al 5% fino al 27% ufficiale nel 2007; ma già nell’ultimo trimestre dell’anno appena trascorso si è superato il 30%. Si avvicina concretamente, in questo modo, l’obiettivo che il Piano dei rifiuti del 2005 si era posto, quello di raggiungere il 40% di raccolta differenziata totale per il 2008, e che potrà realizzarsi non appena verrà avviata la raccolta nei grandi capoluoghi della Sardegna dove ancora non è partita: a Cagliari, Oristano, Olbia e Alghero.
Gli obiettivi di raccolta differenziata complessiva, previsti per gli anni a venire, sono: il 50% nel 2009, il 60% nel 2010, il 65% nel 2011, per arrivare al 70% nel 2012. Quest’ultimo è un obiettivo più alto rispetto a quello che si è posto il governo a livello nazionale. La Sardegna punta quindi a essere la regione più virtuosa, in questo senso, d’Italia: e già nel 2008, se superasse la soglia del 40% di differenziata, raggiungerebbe più o meno la percentuale delle migliori regioni italiane, che però avevano iniziato dieci anni prima ad avviare il loro piani.
La situazione attuale della regione, in cifre, dice che nel 2007 sono state prodotte 860mila tonnellate di rifiuti: dal 2005 la quantità totale – dopo anni nei quali i rifiuti solidi urbani avevano avuto un trend di crescita – ha iniziato a diminuire. E mentre ancora nel 2004 quasi tutti i rifiuti prodotti venivano portati in discarica (vale a dire 717mila tonnellate), nel 2007 sono state smaltite nelle discariche 200mila tonnellate in meno (522mila in totale). Le previsioni realistiche per il 2008 parlano di 300mila tonnellate in meno nelle discariche sarde rispetto al 2004. In questo caso, alla fine di quest’anno, si vedrebbe perciò dimezzata la necessità di portare i rifiuti in discarica rispetto a 4 anni fa.
– Consulta il Rapporto rifiuti 2007 dell’Arpat
– Consulta i dati sulla gestione dei rifiuti in Sardegna
fonte: www.regione.sardegna.it
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