Rischio idrogeologico, allentamento del patto stabilità e piano di piccole opere

Inserire nelle prossime misure per lo sviluppo l’allentamento del patto di stabilita’ per i comuni a rischio idrogeologico e il piano per le piccole opere.

E’ quanto chiede il presidente dell’Ance Paolo Buzzetti, a margine del convegno promosso dall’associazione a Torino.

”Noi avevamo insistito su questo piano di piccole opere – spiega Buzzetti – nelle quali abbiamo raccolto dai comuni anche le opere su cui non c’erano i soldi ma c’erano i progetti, una di questa abbiamo scoperto che era la sistemazione dell’alveo del Bisagno(il torrente esondato oggi a Genova che ha provocato diverse vittime, ndr)”.

Nel 2009 il Cipe aveva deciso l’assegnazione di 3,4 miliardi per piccole e medie opere diffuse sul territorio.

Di questi, 1 miliardo era riservato a interventi di riduzione del rischio idrogeologico e un altro miliardo era destinato all’edilizia scolastica. Ma poi il piano non fu finanziato.

”Non ho intenzione di fare polemiche – aggiunge Buzzetti – ma se si fosse provveduto e si fossero fatte partire queste opere si sarebbe cominciato a sistemare il territorio. Questo non e’ accaduto, e mi domando quante altre tragedie devono accadere prima di capire che bisogna intervenire con una grande opera di prevenzione”.

”L’emergenza costa di piu’ della prevenzione – osserva Buzzetti – e gli interventi laddove ci sono i progetti pronti sono una grande priorita”’.

Secondo Buzzetti occorre quindi allentare ”il patto di stabilita’ per queste opere urgenti, per ogni comune a rischio di disastro ecologico” e dare il via libera al piano delle piccole opere, eventualmente attraverso ”un fondo di emergenza”. Quanto alle responsabilita’ della categoria dei costruttori nei disastri ambientali Buzzetti parla della concomitanza di piu’ fattori, l’abbandono delle campagne, le carenze nella manutenzione degli alvei e dei boschi con lo smantellamento delle strutture preposte al controllo, accompagnate da una concentrazione delle piogge eccezionale rispetto al passato.

”Ci possono essere costruzioni abusive – ammette Buzzetti – e li’ ci sono connivenze e responsabilita’ che devono essere individuate. L’illecito va perseguito e per questo non vogliamo condoni, ma non si puo’ dire che e’ sempre colpa dei costruttori e’ un insieme di colpe”.

”C’e’ un’emergenza e non si puo’ ignorare – conclude il presidente Ance – Cosa sono 3 miliardi? Non credo che ci salviamo dall’effetto Grecia, per questi soldi che sono invece essenziali per il territorio”.

Fonte: Asca
 

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