Riqualificazione energetica: l’Umbria introduce il suo Piano d’azione

Un primo importante semaforo verde si è palesato presso la Giunta della Regione Umbria per il Piano d’azione regionale in materia di riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati.

Il provvedimento recante rubrica “Disposizioni per il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici e degli impianti di climatizzazione e per il miglioramento della qualità dell’aria” ha infatti ricevuto il nulla osta alla preadozione dalla Giunta regionale umbra. La finalità del disegno di legge è quella di definire una disciplina regionale organica e completa in materia di prestazioni energetiche degli edifici e degli impianti di climatizzazione, in grado di dare un valido contributo al raggiungimento degli obiettivi regionali e nazionali per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra e l’incremento dell’efficienza energetica.

Gli obiettivi: risparmio e miglioramento qualità della vita
“L’incremento dell’efficienza energetica e in particolare la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente – ha sottolineato l’assessore all’Ambiente Silvano Rometti, colui che ha presentato il ddl in giunta – rappresenta la vera sfida dei prossimi anni, in grado di creare nuova economia e posti di lavoro, di migliorare la qualità ambientale e di vita. La Regione raccoglie la sfida attraverso questo disegno di legge con cui si attiva un pacchetto di misure che, oltre a garantire una riduzione dei costi di gestione degli immobili, assicureranno il controllo dell’efficienza degli impianti di climatizzazione e l’individuazione di quegli strumenti di diagnosi energetica e sostegno finanziario che costituiscono l’indispensabile base per l’attuazione di programmi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente soprattutto in riferimento a quello, particolarmente energivoro, di proprietà pubblica”.

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Numeri su cui riflettere
“Per riscaldare o raffreddare edifici – ha proseguito Rometti – viene utilizzato oltre il 40% del consumo finale di energia dell’Unione europea. Da una recente ricerca del Cresme, in Italia, ogni anno le spese energetiche negli edifici residenziali ammontano ad oltre 45 miliardi di euro; 1,3 miliardi sono quelle relative ai 52mila edifici scolastici; 644 milioni di euro quelle per edifici pubblici”.

“Bastano queste cifre – ha aggiunto – per comprendere come il perseguimento dell’efficienza energetica sia un imperativo, dettato non solo dalle direttive europee e dagli obiettivi fissati per l’Umbria dal burden sharing, la produzione di energia da fonti rinnovabili pari al 13,7% del consumo finale lordo di energia, raggiungibile soltanto con l’aumento dell’efficienza nell’uso di energia e la riduzione degli sprechi, in particolare nei settori dell’edilizia e dei trasporti che incidono per il 70% sul consumo finale”.

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