Riforma catasto, tutto rinviato: a prevalere i calcoli politici?
Riforma catasto a rischio sgretolamento: il testo del decreto attuativo principale sulla riforma del catasto, quello che avrebbe dovuto svelare l’algoritmo utilizzato per ricalcolare le rendite catastali degli immobili degli italiani, non è stato oggetto del Consiglio dei ministri di ieri sera. Il rinvio era effettivamente nell’aria: nella delega è previsto che la revisione delle rendite catastali, da qui a cinque anni, momento in cui andrà a regime, deve garantire l’invarianza del gettito. Ciò significa che qualcuno, in base all’aggiornamento delle rendite, dovrà pagare più tasse (e qualcun altro meno). Un concetto non facile da spiegare in un clima di tensione politica in cui ogni pretesto è buono per attaccare il Governo Renzi.
“Questo significherebbe iniziare tutto daccapo”, spiega Mirco Mion, numero uno dell’AGEFIS, l’Associazione dei Geometri Fiscalisti, da sempre in prima linea su un tema particolarmente delicato come questo. “Pare quasi che questo improvviso dietrofront – continua Mion – dimostri come negli ambienti politici non si sia capita esattamente la portata storica della riforma del nostro catasto nazionale”.
Sembra che le simulazioni effettuate dai tecnici dell’Agenzia delle Entrate, utilizzando gli algoritmi contenuti nel testo, abbiano portato a degli aumenti generalizzati ed elevatissimi: in alcuni casi fino a 8 volte il valore della rendita catastale attuale. “Non è una sorpresa”, spiega Mion. “Da alcune prove che abbiamo recentemente portato avanti sul centro storico di Forte dei Marmi, per esempio, l’aumento previsto sarà del 900%, ma si tratta per la verità di un dato atteso”.
Insomma, secondo quanto sta emergendo in queste ore, la riforma del catasto non vedrà il traguardo proprio a causa delle pressioni giunte negli ultimi giorni in merito al rischio di aumento esponenziale della pressione fiscale immobili.
A parere di Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia, invece “la sospensione dell’iter della revisione catastale rappresenta il vero segnale di inversione di tendenza da parte del legislatore fiscale, di cui ha bisogno il risparmiatore della casa. La fiducia nel mercato potrà in tal modo cominciare a tornare. Finalmente si comincia a capire in quale tunnel ci si stava infilando con una riforma catastale che non sarebbe giovata ad alcuno con il rischio che i più potessero esser schiacciati, sul piano fiscale, da un meccanismo incontrollabile, ad onta di tutte le dichiarazioni politiche e le buone intenzioni in senso contrario”.
Per ulteriori informazioni leggi anche Riforma catasto: a settembre il prossimo importante passaggio.
Ora non resta che attendere la Legge di Stabilità ad ottobre, contenitore che potrebbe accogliere la riforma della materia catastale in abbinamento con l’introduzione della Local Tax, la tassa unica sulla casa.
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