Reati ambientali: Legambiente auspica strumenti più efficaci
Conferire maggiore forza allo strumento penale in ottica di deterrenza per i crimini ambientali: è una delle idee proposte dalla direttrice generale di Legambiente Rossella Muroni nell’ambito delle celebrazione dell’Earth Day, la Giornata della Terra che si svolge oggi con manifestazioni in tutto il pianeta.
La rappresentante di Legambiente ha evidenziato la situazione relativa alla gravità del grado di inquinamento di suolo e sottosuolo in ampie aree del nostro paese, stigmatizzando le gravissime condotte che danneggiano il paesaggio, ponendo a rischio anche la salute delle persone: “Il Senato ha ora l’opportunità – ha spiegato Muroni – di approvare il provvedimento per inserire i reati ambientali nel codice penale e di affrontare quindi con nuove e più efficaci strumenti una piaga che da molti anni sta devastando il nostro Paese”.
E proprio l’occasione dell’Earth Day (celebrato in tutto il pianeta il 22 aprile di ogni anno) fornisce l’assist a Legambiente per tornare a chiedere al Parlamento di fare presto approvando rapidamente un provvedimento già approvato alla Camera, certamente migliorabile, ma necessario a rendere notevolmente più efficace la lotta all’illegalità ambientale, attraverso l’adeguamento del codice penale anche alla normativa europea in materia, incarnata dalla Direttiva n. 2008/99/CE.
“Ogni anno in Italia – ha concluso la direttrice di Legambiente – si contano più di 30mila reati contro l’ambiente; un’attività molto redditizia per chi delinque (oltre 16 miliardi di euro stimati) e che provvede a distruggere la speranza di un futuro migliore”. Insomma l’introduzione dei reati ambientali all’interno del codice penale, aggravandone sanzioni ed allargandone il campo d’azione in maniera razionale, si configurerebbe come una vera e propria conquista di civiltà per tutto l’ordinamento italiano.
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