Pubblicato il bando 2010 della Filiera RI-inerte

E’ stato pubblicato e diffuso nei giorni scorsi, ai Comuni, agli Ordini Professionali (Geometri, Ingegneri ed Architetti), Associazioni di Categoria ed operatori, da parte dell’Associazione “Studi Ambientali”, l’avviso pubblico per esprimere “Manifestazioni di Interesse” da parte di imprese e/o soggetti operanti nelle regioni dell’Area 5 (Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta) nel settore edile-stradale e/o movimento terra per la partecipazione alla realizzazione della “Filiera RI-inerte”.

La possibilità viene inoltre offerta ad imprese che esercitano una attività economica integrata e funzionale all’oggetto dell’avviso. In attuazione di quanto previsto ed a copertura dell’investimento per la realizzazione dell’iniziativa, sarà possibile utilizzare uno specifico finanziamento.

L’iniziativa della “Filiera RI-inerte”, prevista dalla recente normativa in materia ambientale (Decreto 3/4/2006 n° 152) è in linea con le disposizioni contenute nei Regolamenti Regionali per la gestione dei materiali edili, rientra tra le attività previste dall’Accordo di Programma sottoscritto con il C.N.G. (Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati) ed UNITEL (Unione Nazionale Italiana Tecnici Enti Locali) e prevede la realizzazione di Centri di Raccolta e Recupero di rifiuti inerti da C. & D. e macerie edilizie su tutto il territorio regionale mediante l’attuazione di Piani Territoriali provinciali per la produzione di aggregati certificati “RI-inerte”.

Non si tratta di un’operazione isolata, destinata, come spesso accade, ad estinguersi perché non strutturata e senza definizione di ruoli e settori coinvolti, bensì del progetto di un’unica filiera regionale che una volta a regime sarà in grado di gestire l’intero processo: dalla raccolta alla trasformazione, dal recupero al riutilizzo di aggregato riciclato conforme agli standard richiesti dalla Circolare MinAmbiente numero 5205 nel settore edile stradale per la realizzazione di opere edili pubbliche e private, che gli Enti (Comuni, Amministrazioni Pubbliche e società a prevalente capitale pubblico) hanno l’obbligo di impiegare nella misura non inferiore al 30% del fabbisogno, ai sensi del D.M. 8/5/2003 n° 203.

Oltre ad una notevolissima rilevanza economica ed occupazionale sul piano locale, l’iniziativa tende a risolvere l’annoso problema dell’abbandono dei rifiuti edili ed il recupero in materiali idonei al riutilizzo e crea notevoli prospettive di investimento per gli operatori, anticipando le iniziative previste nella Direttiva Europea del 19/11/2008 n° 2008/98/CE sul raggiungimento degli obiettivi di recupero dei rifiuti inerti.

Ampia disponibilità è stata manifestata dall’ANCI in quanto, nel condividere l’iniziativa, si è impegnata, a strutturare una politica efficace come processo globale e prendere in considerazione l’insieme della vita della risorsa, a partire dalla estrazione, passando per l’utilizzo in quanto prodotto, fino al processo di recupero o allo stato di rifiuto.

Il testo integrale dell’avviso è disponibile sui siti:

www.studiambientali.org
www.recinert.it

Fonte: Studi Ambientali

 

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