Piano Casa: ok alle nuove disposizioni in Valle D’Aosta
Su proposta dell’Assessore al territorio e ambiente, Manuela Zublena, il Consiglio regionale ha approvato nella seduta del 27 luglio scorso il disegno di legge regionale n. 145 relativo alla semplificazione delle procedure urbanistiche e alla riqualificazione del patrimonio edilizio in Valle d’Aosta.
«Il disegno di legge, la cui elaborazione è anche frutto della collaborazione tra gli uffici regionali e quelli del Consiglio permanente degli enti locali, oltre che degli ordini professionali, intende dare ulteriore impulso agli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio in Valle d’Aosta i cui risultati – a circa due anni dell’entrata in vigore della l.r. 24/2009 – denotano un interesse crescente da parte dei cittadini, come attestano i dati del monitoraggio in tempo reale sui titoli abilitativi rilasciati dai comuni.», ha commentato l’Assessore Manuela Zublena
Le modificazioni introdotte prevedono, in particolare, l’estensione dell’applicazione dei benefici volumetrici agli edifici ex rurali destinati ad attività agro-silvo-pastorali, non più strumentali allo svolgimento delle attività medesime. «La nuova disciplina relativa agli edifici ex rurali destinati ad attività agro-silvo-pastorali – ha spiegato l’Assessore Zublena – consentirà di incentivare il recupero e la riqualificazione di una parte rilevante del patrimonio edilizio regionale ad oggi non interessata dagli interventi di ampliamento volumetrico».
Un’altra importante modificazione è quella che consente di frazionare gli interventi di ampliamento nel limite del 20 per cento, per ogni unità immobiliare, del volume esistente all’atto del primo intervento, al fine di dare la facoltà al cittadino di agire in momenti diversi sulla propria unità immobiliare, diluendone – in tempi di crisi – gli oneri nel tempo.
Le modificazioni si sono poi concentrate sull’inapplicabilità dei benefici volumetrici previsti dalla legge stessa sulle unità immobiliare “parzialmente abusive, con esclusione di quelle per le quali sia stato rilasciato il titolo abilitativo edilizio in sanatoria”.
Si chiarisce – anche alla luce della recente espressione del TAR – che la legge casa non si applica alle unità immobiliari anche parzialmente abusive, se non si sono prima espletate le ordinarie procedure di sanatoria, laddove praticabili. «Con questa modificazione, si è voluto chiarire che la “legge casa” non può essere invocata da chi ha commesso abusi non sanabili ai sensi delle disposizioni urbanistiche”, ha ribadito l’Assessore.
E’ stata infine estesa la possibilità per i comuni di esprimersi anche sull’inserimento dell’intervento di ampliamento nel contesto territoriale, stabilendo criteri di coerenza tipologica e paesaggistica.
Fonte: Assessorato del territorio e ambiente – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d’Aosta
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