Piano Casa Lupi, ecco tutte le novità
Le misure per l’edilizia popolare entrate in vigore con la pubblicazione in Gazzetta del Piano casa Lupi (decreto 47 del 28 marzo 2014) sono tra le più importanti, prima tra tutti l’offerta di acquisto degli alloggi ex Iacp agli inquilini e detrazioni fino a 900 euro per il 2014, 2015 e 2016 per chi ha un contratto di locazione di alloggi sociali adibiti a propria abitazione principale. Verrà istituito un Piano di recupero immobili e alloggi edilizia residenziale pubblica da 400 milioni di euro destinati a 12mila alloggi, attraverso il quale verrà agevolata la riqualificazione energetica, antisismica o impiantistica dell’immobile.
È fulcro del provvedimento Piano Casa Lupi sotto il nome di “Misure urgenti per l’emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015″.
Il Piano casa Lupi prevede il taglio della cedolare secca e alcune misure per misure per gli affitti. Partiamo da queste ultime: ci saranno nuove risorse per il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione (100 milioni) e il Fondo per gli inquilini morosi incolpevoli (226 milioni); un Piano di recupero di immobili e alloggi di Edilizia residenziale pubblica (ex IACP) con 400 milioni per finanziare la ristrutturazione di 12.000 alloggi.
La misura del taglio della cedolare dal 15% al 10%, secondo i calcoli di Confedilizia, consentirà risparmi variabili a seconda del canone annuo. In particolare, secondo i calcoli dell’associazione, il risparmio aumenta proporzionalmente al canone annuo, se già il proprietario applicava la cedolare per gli affitti concordati.
A un canone annuo di 1.200 euro il Piano Casa Lupi fa corrispondere un risparmio di 60 euro; a un canone di 2.400 euro corrisponde un taglio di 120 euro; e così via, fino ad arrivare ai 720 euro di risparmio per un canone di 14.400 euro annue. Lo sconto è ancora maggiore per chi dovesse decidere di passare dal pagamento delle tasse con l’Irpef in dichiarazione dei redditi alla nuova cedolare: il risparmio può andare da un minimo di 529 euro per redditi fino a 15 mila euro a 1.850 euro per redditi oltre i 75 mila euro.
Ci sono poi novità sul Bonus mobili: la spesa per l’acquisto di mobili a seguito di ristrutturazione, su cui sono previste detrazioni Irpef, potrà essere superiore a quella per la ristrutturazione stessa; mentre il tetto massimo resta a 10mila euro.
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