Messa in sicurezza territorio: 7 accordi tra Governo e Regioni
Siglati 7 accordi di programma per interventi di messa in sicurezza del territorio tra Governo e rappresentanti delle Regioni e delle aree metropolitane: ecco le Regioni coinvolte, gli stanziamenti previsti e gli interventi in programma.
– Abruzzo (interventi per 54,8 milioni),
– Emilia Romagna (43,4 milioni),
– Liguria (315 milioni),
– Lombardia (145,6 milioni),
– Sardegna (25,3 milioni),
– Toscana (106,6 milioni),
– Veneto (109,7 milioni).
Il valore complessivo degli accordi intercorsi ammonta a oltre 800 milioni di euro, di cui 653 di finanziamento statale e circa 150 di cofinanziamento regionale. I presidenti delle Regioni sono Commissari per il dissesto idrogeologico e la firma dei protocolli con l’Autorità Nazionale anti corruzione ha l’obiettivo di vigilare sugli appalti e con i sindacati per consentire di tenere aperti i cantieri 24 ore su 24. Si tratta di opere complesse che richiedono tempi di cantiere non comprimibili. Gli accordi rientrano nel Piano Nazionale 2015-2020 contro il dissesto idrogeologico e rappresentano il risultato di un lungo lavoro di confronto tra territori e Governo.
In tutto si tratta di 33 interventi, per i quali sono state compilate dal Ministero 33 schede di tutti interventi delle opere anti alluvione nelle aree metropolitane.
Le parole del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti: “Gli accordi di programma che firmiamo, va detto, sono stati atti faticosissimi dal punto di vista amministrativo. Pensavo di arrivare più rapidamente a questa firma. Ci abbiamo messo molto tempo sia perché la burocrazia è ancora tanta in queste procedure, sia per un lungo lavoro di ricognizione che si è reso necessario per individuare le opere da realizzare prioritariamente. Ma questa attività preparatoria ci servirà per il futuro, la mappatura seria, realizzata grazie all’Unità di Missione di Palazzo Chigi e alla collaborazione con le Regioni, ci consentirà di essere più rapidi in futuro”.
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Il monitoraggio ha consentito di definire le opere da realizzare. In base a due criteri di priorità: da una parte il rischio di pericolosità per le persone, l’esigenza di evitare vittime, per questo abbiamo individuato molti interventi nelle grandi aree metropolitane, più popolate; dall’altra lo stato di avanzamento della progettazione.
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