Mercato immobiliare: la ripresa ancora non si vede
Il mercato immobiliare si muove ma non riesce ad uscire dalle sabbie mobili rappresentante dagli effetti nefasti della crisi economica. Ad esplicitare una volta di più il concetto è Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia: “Che si registri un aumento dello 0,7% nei prezzi di vendita delle case nuove, come registra l’Istat – spiega il rappresentante della proprietà edilizia – non significa che il mercato si stia riprendendo”.
“Ai fini di una compiuta valutazione concorrono infatti – spiega Colombo Clerici – oltre che la rilevazione dei prezzi, altri due indicatori: il volume economico complessivo ed il numero delle transazioni, e il tempo delle trattative. Su questi due piani siamo ben lontani dai parametri del 2007: oltre 800mila compravendite mentre oggi siamo a poco più di 400mila, cui si aggiunge un calo dei valori che si aggira attorno al 20-25%. Per meglio comprendere l’entità della batosta, il valore dell’immobiliare privato era allora di 8mila miliardi, oggi si aggira attorno ai 6mila miliardi. Fino a che non ci saranno qui segnali di ripresa, stiamo certi che il mercato non starà invertendo la rotta“.
Secondo il presidente di Assoedilizia non costituisce un dato di rilievo il fatto che vi sia un aumento del 4,1% del numero di compravendite di abitazioni nel terzo trimestre del 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013, registrato dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate: tale aumento sarebbe infatti dovuto al fatto che “il numero complessivo delle compravendite era sceso ampiamente al di sotto del limite fisiologico. Nell’attuale condizione del mercato le transazioni si riducono prevalentemente ai casi di necessità e di affezione. Non si cerca l’investimento fine a se stesso”.
Una disamina priva di afflati consolatori quella di Colombo Clerici: ma la luce in fondo al tunnel in quale direzione si trova?
A cura di Marco Brezza
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