Manovra: oggi voto al Senato, ripensamento sulle libere professioni
Pronto il maxiemendamento sulla manovra su cui chiedere il voto oggi al Senato, dove e’ previsto intorno alle 13, e domani alla Camera, dove potrebbe essere posta la fiducia e il si’ dovrebbe arrivare entro le 19.
Sulla controversa questione dell’abolizione degli ordini professionali che aveva sollevato nel pomeriggio di ieri forti perplessita’ all’interno del Pdl a difesa in particolare di quelli in cui sono organizzati avvocati e notai, si e’ deciso di abolire processualmente solo gli ordini che non prevedono l’esame di Stato.
In base alla proposta di modifica, non si toccano ”le categorie riconosciute dall’articolo 33, quinto comma, della Costituzione” (gli ordini professionali) ma per stimolare la crescita ”il Governo formulera’ alle categorie interessate proposte di riforma in materia di liberalizzazione dei servizi e delle attivita’ economiche”. Dopo di che, trascorso il termine di 8 mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto ”cio’ che non sara’ espressamente regolamentato sara’ libero”.
Ieri il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori era tornato a esprimere la sua più ferma opposizione all’emendamento sulle liberalizzazioni delle libere professioni presentato al testo della Manovra in quanto” esso non distingue tra professioni già regolamentate per motivi di interesse generale e quelle che non lo sono.
A seguito di questo vizio sostanziale applica in senso lato il principio di libertà d’impresa, subordinandovi l’interesse generale e andando, così, contro i principi costituzionali ed europei”.
“Gli architetti italiani ribadiscono la disponibilità a discutere e a condividere una riforma di modernizzazione delle professioni, nel superiore interesse del Paese – anche in tempi molto brevi – che sia coerente con i principi di etica e di qualità ai quali si ispirano i professionisti italiani – ha commentato il CNappc in un comunicato -.
Affinchè essa sia un investimento in termini di competenze e di capacità, e, quindi, – ribadiscono – lo sia per il Paese, chiedono a maggioranza e a opposizione di salvaguardare i diritti della collettività e dei cittadini, escludendo le professioni regolamentate dall’emendamento e indicando, invece, un termine ordinativo di sei mesi per legiferare separatamente in materia di professioni intellettuali”.
Nel maxiemendamento sono contenute anche le nuove disposizioni per gli enti locali cosiddetti ”virtuosi”, auspicate in particolare dalla Lega: saranno esclusi dai vincoli del Patto di stabilita’ interno e potranno spendere quegli avanzi di bilancio che finora non potevano usare per gli investimenti.
“Il Governo si e’ accorto che il taglio al fondo di riequilibrio era un’emerita sciocchezza, e per questo ha fatto un passo indietro. Purtroppo pero’ non c’e’ stata la disponibilita’ a ridiscutere il Patto di stabilita’ in termini quantitativi: i Comuni sono gia’ in ginocchio per le precedenti manovre del governo, e adesso per il 2012 sono previsti ulteriori e pesanti sacrifici”.
Lo afferma il vicepresidente dell’Anci con delega alla Finanza locale, Graziano Delrio, al termine dell’incontro con il governo sulla manovra al ministero del Tesoro.
Delrio sottolinea l’irritazione dei Comuni, poiche’ “i criteri di virtuosita’ sono stati decisi dal governo senza alcuna concertazione. Ci hanno rimandato a un tavolo tecnico che dovrebbe tenersi dopo la manovra, ma a questo punto non vorremmo che questa promessa fosse evasa come quella della Conferenza sulla finanza pubblica, che ad oggi non si e’ ancora riunita”.
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