Local Tax, obiettivo semplificazione: si scaldano i motori per il 2016
La Local Tax, la nuova tassa unica locale, è pronta per fare il suo ingresso nel novero delle imposte italiane a partire dal 2016: nelle premesse palesate dai tecnici del Governo, il tributo andrà ad unificare tutti i tributi presenti sui territori comunali e dovrebbe portare in dote ai Comuni circa 26 miliardi di euro. Il dato è stato reso noto dalla CGIA di Mestre che ha equiparato a tale importante cifra i tributi che i cittadini attualmente pagano non solo per gli immobili ma anche per una serie di altri balzelli locali, dall’imposta di soggiorno a quella per l’occupazione di suolo pubblico: tali importi dovranno confluire sotto un’unica voce onnicomprensiva, quella della cosiddetta Local Tax.
“Innanzitutto cerchiamo di introdurla, poi vedremo di fissarla perché sia conveniente per tutti” afferma il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che nei giorni scorsi aveva già indicato le linee guida della nuova tassazione locale, cui esecutivo e sindaci stanno lavorando già da fine 2014. Di sicuro al momento c’è l’intenzione di dire addio alla terribile “combo” formata da IMU e TASI, progetto già annunciato l’autunno scorso da Matteo Renzi prima della Legge di Stabilità.
Semplificazione e alleggerimento del carico impositivo: questi i due obiettivi che dovrebbero essere posti alla base della nascita del nuovo tributo: a parere della CGIA “si veleggia verso una semplificazione che renderebbe più facile pagare le tasse”, ma “oltre a semplificare bisogna anche ridurne il peso” aggiunge l’istituto di Mestre, anche perché, osserva Confedilizia, “se non si punta anche a rendere le tasse locali più leggere si fa un lavoro sostanzialmente inutile: se il peso delle imposte non cala – affermano dall’associazione dei proprietari di immobili – tanto vale passare oltre”.
La nuova Local Tax potrebbe inoltre far sparire l’addizionale comunale all’Irpef: approfondisci questo concetto nell’articolo intitolato Local Tax, tassa unica sulla casa: tutto pronto per il 2016.
L’intenzione, ha assicurato nei giorni scorsi in Parlamento il titolare dell’Economia, è quella (almeno) di “non aumentare la pressione fiscale”. Ma si sta definendo anche la “reintroduzione per legge di una detrazione per l’abitazione principale” uguale per tutti, lasciando ai Comuni la possibilità di elevare lo sconto, oltre a garantire “per l’abitazione principale la permanenza di tutte le agevolazioni precedentemente previste per IMU e TASI, ossia la fissazione di un’aliquota che consenta una minore tassazione per i possessori di tali unità immobiliari”.
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