L’efficienza energetica in edilizia
I Regolamenti Edilizi Comunali in tema di efficienza energetica rappresentano un’importantissima chiave per raccontare il cambiamento in corso nel modo di progettare e costruire in Italia.
E’ sempre più in crescita il numero di Comuni che hanno messo mano ai propri strumenti di governo per introdurre nuovi criteri e obiettivi energetico-ambientali.
Questi strumenti comunali rappresentano oggi sempre più uno snodo fondamentale del processo edilizio, perché in essi convergono aspetti tecnici e procedurali, attenzioni e interessi e si incrociano le competenze in materia di urbanistica, edilizia ed energia di Stato, Regioni e Comuni.
Il terzo Rapporto ONRE – Osservatorio Nazionale Regolamenti Edilizi per il risparmio energetico – promosso da CRESME e LEGAMBIENTE, prende in esame i 705 Comuni che hanno modificato i propri Regolamenti Edilizi per introdurre obiettivi di sostenibilità. L’80% di questi lo ha fatto negli ultimi tre anni.
Il Rapporto 2010 analizza provvedimenti nazionali e regionali, da cui si comprendono le ragioni della preoccupazione degli operatori del settore: forte è la domanda di chiarezza, di una più attenta regia del processo in corso che permetta che i riferimenti legislativi non siano di ostacolo, ma al contrario contribuiscano a dissolvere le incertezze.
“E’ importante – ha sottolineato nella sua presentazione Edoardo Zanchini di LEGAMBIENTE – guardare ai regolamenti edilizi comunali per capire come superare i problemi ancora aperti, così come occorre da parte degli Enti Locali e delle Regioni un’attenta comunicazione degli obiettivi che ci si propone con le innovazioni che riguardano il settore, in modo da costruire un confronto trasparente con gli operatori e avviare un continuo monitoraggio dei risultati per apporre correzioni e pubblicizzare i risultati prodotti in termini di comfort delle abitazioni”.
“Nei 705 Comuni individuati e analizzati da Rapporto – ha aggiunto Lorenzo Bellicini, direttore del CRESME – rientrano circa 19 milioni di abitanti, pari al 31% della popolazione del Paese, un campione assolutamente rappresentativo dell’attenzione che i Governi stanno attribuendo alla questione del risparmio energetico e all’importanza comunemente condivisa che il patrimonio edilizio riveste in tale tema.
Ma la rilevanza di questa attività regolamentativa è ancora più percepibile attraverso la dimensione edilizia che essa va a condizionare.
Gli oltre 700 Regolamenti Edilizi o documenti analizzati influenzano le strategie del risparmio energetico (passivo o attivo) e, considerando i periodi di formazione e di adozione di tali provvedimenti, ci troviamo a quantificare in oltre 300.000 le abitazioni della nuova edilizia residenziale che dal 2000 ad oggi sono state realizzate con criteri obbligati o promossi dai Regolamenti Edilizi fino ad oggi raccolti”.
Come per i cittadini, anche per le amministrazioni gli ultimi 10 anni, ancor di più gli ultimi 5, sono stati quelli in cui il modo di pensare all’edilizia ed al modo di costruire edifici ha subito un forte cambiamento.
Fra la documentazione raccolta infatti soltanto 66 Regolamenti Edilizi (il 13% del totale) sono antecedenti al 2006. L’anno di svolta è da considerarsi quindi il 2007 con ben 134 provvedimenti (il 31%), mentre sia nel 2008 sia nel 2009 (quest’ultimo biennio rappresenta insieme quasi la metà della documentazione visionata) il numero di Regolamenti approvati si è mantenuto sui livelli del 2007.
Nel 2010, al momento, sono stati approvati 34 nuovi Regolamenti Edilizi “Sostenibili”.
In merito alle tematiche affrontate, quelle dell’isolamento, dell’orientamento e del risparmio idrico venivano citate e normate fin dai Regolamenti dei primi anni 2000, anche se la proliferazione si è verificata successivamente.
Più recenti invece i provvedimenti che riguardano l’obbligo di ricorrere alle fonti rinnovabili: l’80% sono prescrizioni inserite in regolamenti adottati nel triennio 2007-’09.
Le principali aree di efficienza trattate dai Regolamenti sono:
1. Le norme volte all’obbligo dell’isolamento igrotermico dell’involucro edilizio, alla promozione della copertura verde e dello spessore delle pareti perimetrali: il 77% dei 705 provvedimenti esaminati contengono tale prescrizione;
2. Al secondo posto, in termini di diffusione, l’obbligo di prevedere una quota di produzione di energia attraverso l’impiego di pannelli fotovoltaici e/o di provvedere ad una percentuale definita di acqua calda mediante l’installazione del solare termico. Meno frequenti i provvedimenti che promuovono il ricorso all’eolico e alle biomasse. Complessivamente, l’area delle fonti rinnovabili è contemplata nel 72% dei Regolamenti analizzati;
3. La terza area d’efficienza maggiormente menzionata è quella ascrivibile al risparmio idrico ed al recupero delle acque piovane, si tratta del 65% dei Comuni che hanno risposto alla rilevazione che rappresentano il 4,4% dei Comuni italiani.
Seguono, in quanto a misure articolate, i provvedimenti che riguardano l’obbligo di orientamento lungo l’asse est-ovest e la schermatura dei sistemi vetrati mentre l’obbligo o la promozione di allaccio a reti di teleriscaldamento e/o impianti di cogenerazione e/o l’uso di pompe di calore è contemplato dal 37% dei regolamenti visionati.
Analizzando la legislazione introdotta nelle diverse Regioni emergono le notevoli differenze oggi esistenti riguardo al tema dell’innovazione energetica in edilizia.
Alcune Regioni hanno infatti emanato negli ultimi anni provvedimenti che introducono significativi cambiamenti nel modo di progettare e costruire, introducendo precise indicazioni per l’uso delle energie rinnovabili, per il risparmio idrico e per l’isolamento termico degli edifici.
In altre si è invece percorsa la strada di indicazioni non cogenti, come le Linee Guida sulla Bioedilizia, in altre ancora si sono approvate normative che semplicemente promuovono l’edilizia sostenibile.
[…] In molte aree del Nord, ma anche in Puglia, sono state emanate Leggi che definiscono i criteri per la certificazione energetica, obbligano l’installazione delle fonti rinnovabili per i nuovi edifici e definiscono i criteri per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici.
Per quanto riguarda il Lazio e l’Umbria invece gli obblighi di Legge si riferiscono all’uso dell’energia fotovoltaica ed ai pannelli solari termici.
Ci sono poi quattro Regioni, il Veneto, la Toscana, la Campania e le Marche, che hanno emanato Linee Guida per l’edilizia sostenibile ma senza prevedere obblighi. In queste Regioni si promuove genericamente la sostenibilità in edilizia e si invitano i Comuni a prevedere incentivi in tal senso, si promuove la certificazione energetico-ambientale degli edifici, ma in forma facoltativa, e si invita a una corretta selezione dei materiali da costruzione ed il risparmio delle risorse naturali.
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