Esenzione oneri concessori: la realizzazione di un edificio didattico
Oneri concessori e realizzazione di un edificio didattico: assume rilevante interesse il caso di una società costruttrice che richiede l’esenzione degli oneri concessori (secondo quanto previsto dall’art. 17 comma 3 lett. c del Testo Unico dell’Edilizia), per la realizzazione di un edificio didattico, sulla base di un contratto di vendita di cosa futura stipulato con l’Università e a seguito della realizzazione di una variante urbanistica. È corretta in questo caso la richiesta di esenzione effettuata oppure il pagamento deve comunque essere espletato da parte del costruttore? A questa domanda ha risposto il Consiglio di Stato mediante sentenza 11 febbraio 2016, n. 595 (sez. IV).
Nel caso di specie infatti l’Amministrazione comunale aveva richiesto il pagamento, non ritenendo applicabile l’esenzione richiesta. Le motivazioni? Duplici: da una parte, secondo il Comune, l’opera non sarebbe stata realizzata da un ente istituzionalmente competente; dall’altro, non sarebbe stata realizzata in attuazione di strumenti urbanistici. L’art. 17 co. 3, lettera c. del Testo Unico Edilizia stabilisce infatti che il contributo di costruzione non è dovuto “per gli impianti, le attrezzature, le opere pubbliche o di interesse generale realizzate dagli enti istituzionalmente competenti nonché per le opere di urbanizzazione, eseguite anche da privati, in attuazione di strumenti urbanistici”.
L’esenzione di cui si discute riguarda pertanto due ipotesi ben distinte e non facilmente confondibili: una relativa alla realizzazione di opere di interesse generale effettuate dagli enti competenti, l’altra alle opere di urbanizzazione eseguite anche da privati. Nel caso di specie analizzato dal Consiglio di Stato, l’edificio in questione non può ritenersi (a parere dei giudici amministrativi) “opera pubblica realizzata dall’Università” come la disposizione di riferimento richiede.
È evidente come la concessione del beneficio per il titolo in rassegna postula la ricorrenza di due requisiti, l’uno obiettivo l’altro soggettivo. Come si configurano questi due elementi nel caso di specie? E come si definisce il confine disciplinare ai fini dell’esenzione dal contributo per opere di urbanizzazione? Per rispondere in maniera approfondita a questi interrogativi, anche mediante un ricco repertorio di giurisprudenza, consigliamo la lettura dell’articolo di approfondimento elaborato dalla nostra esperta di diritto degli enti locali Antonella Mafrica intitolato Esenzione degli oneri concessori per la realizzazione di un edificio didattico realizzato da un privato su incarico dell’Università.
© RIPRODUZIONE RISERVATA