Erp Friuli, necessaria la riforma Ater
“Il nostro sforzo è quello di riuscire a dare, in un processo di riforma che diventa inevitabile e che necessita del contributo di tutti i diversi attori, la possibilità che anche in futuro si continuino ad assegnare alloggi di edilizia residenziale.
Non si può evitare di assumere delle decisioni e non fare delle riforme in momenti come questo, in cui ci viene chiesto di riorganizzare il sistema perché esso ha bisogno di essere riorganizzato”.
Lo ha detto oggi a Palazzolo dello Stella l’assessore regionale all’Edilizia, Riccardo Riccardi, intervenendo alla consegna nel quartiere Polesan alle famiglie assegnatarie delle chiavi di 36 alloggi costruiti dall’Ater di Udine.
Alla cerimonia sono intervenuti tra gli altri il sindaco Mauro Bordin, il consigliere regionale Paride Cargnelutti e, per l’Azienda territoriale di edilizia residenziale, il direttore Domenico Degano e il presidente facente funzioni Lorio Murello, il quale, dal canto suo, si è detto favorevole ad una riforma rapida, che sia strutturale in modo da coinvolgere l’intero sistema della casa, ma anche di funzionamento delle Ater stesse.
L’intervento attuato in via Polesan è consistito nella demolizione di alcuni fabbricati di edilizia sociale costruiti nel secondo dopoguerra, anche grazie agli aiuti internazionali del cosiddetto Piano Marshall, cui è seguita la costruzione di tre nuovi edifici su quattro piani, per un totale di 36 alloggi, di cui 27 monovano e nove bicamere da circa 80 metri quadri.
Si tratta del primo stralcio, per un investimento di 5,4 milioni di euro, di un intervento più ampio di riqualificazione di questo insediamento, finanziato congiuntamente per complessivi 10 milioni di euro dallo Stato, in virtù di un bando ministeriale, dalla Regione, da fondi Ater e risorse del Comune di Palazzolo.
Per la costruzione delle tre nuove palazzine sono state adottate le più moderne tecniche costruttive, volte al risparmio energetico: centrale termica con pompa di calore per riscaldamento (a pavimento) e refrigerazione d’estate, impianto solare, raccolta dell’acqua piovana da utilizzare per l’irrigazione degli spazi verdi, isolamento esterno.
Il tutto pensato principalmente perché possa essere fruito da persone anziane o con ridotte capacità motorie, che in genere già abitavano negli edifici demoliti. Ecco dunque che, come ha detto Murello, si tratta di una inaugurazione atipica, in quanto oggi sono state consegnate le chiavi a persone che già avevano erano state assegnatarie, un tempo ormai lontano, di una casa, quando le esigenze erano ben diverse da quelle di oggi e bastava avere un tetto sopra la testa.
E proprio al recupero di un’area importante ha fatto ancora riferimento l’assessore Riccardi, il quale ha sottolineato l’appezzamento dell’amministrazione regionale per quest’opera, portata a termine da Comune e Ater Udine.
“Credo che raggiungere la possibilità di avere una casa sia la testimonianza della vittoria della solidarietà e di un sistema istituzionale che funziona e che riesce a dare delle risposte a chi più a bisogno. Quindi vi prego di raccontare la vostra storia a chi come voi potrebbe essere nelle vostre necessità”, ha concluso Riccardi.
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