Emilia Romagna, rifiuti extra-regionali no grazie

Sindaci e assessori in rappresentanza dei Comuni capoluogo e dei Comuni sede di impianti di incenerimento dell’Emilia-Romagna, si legge in un comunicato stampa del Comune di Forlì, sono stati ricevuti lunedì 27 gennaio scorso, a Roma dal ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio Andrea Orlando. I sindaci avevano inviato ai ministri competenti una lettera a novembre, dopo la approvazione da parte del Consiglio dei ministri del collegato ambiente alla legge di stabilità, che prevede il censimento degli impianti di incenerimento presenti nel territorio nazionale al fine di definire una rete adeguata.

I Comuni dell’Emilia-Romagna, in accordo con il sistema delle autonomie locali e l’amministrazione Regionale, confermano la loro indisponibilità ad accogliere flussi di rifiuti extra regionali. Questa scelta non è motivata da protezionismo o mancanza di solidarietà nazionale ma è necessaria perché, diversamente, si romperebbe il delicato equilibrio tra responsabilità e premialità, che sostiene i risultati e i comportamenti dei cittadini. La gestione, regolazione e programmazione dei rifiuti è un tema centrale, all’interno delle politiche ambientali, economiche e sociali, perché incide direttamente sulla vita quotidiana di ciascuno di noi. La gestione dei rifiuti è un tema di natura chiaramente municipale, una delle motivazioni per la stessa esistenza dei municipi.

L’idea che la soluzione ai problemi di alcune aree del Paese si debba trovare in altri territori contrasta con questa dimensione, e porta a un forte conflitto, perché la comunità che riceve i rifiuti sente violato il principio della dimensione municipale. Inoltre, questa scelta non promuove la responsabilizzazione necessaria per attuare politiche di prevenzione e recupero. Il tema dei costi dei servizi a carico dei cittadini è una viva preoccupazione degli amministratori della Regione Emilia-Romagna. Infatti, si teme che gli investimenti necessari per convertire l’attuale ciclo integrato dei rifiuti a un sistema con migliori prestazioni in termini di recupero possa diventare un ostacolo alla transizione.

I sindaci hanno chiesto al Ministro un intervento anche attraverso l’accordo ANCI – CONAI, che può contribuire a ridurre i costi a carico dei cittadini. Il ministro ha precisato che lo scopo dell’intervento normativo è di censire gli impianti esistenti per coordinare le pianificazioni regionali e verificare eventuali sinergie e ha confermato che lo scopo non è quello di definire flussi extra-regionali. La principale preoccupazione del ministro è la realizzazione degli impianti previsti nei piani esistenti, piani che quasi mai sono stati attuati in molte regioni del centro-sud. Apprezzato dai rappresentanti dei Comuni il tentativo di affrontare con razionalità e visione di lungo respiro un argomento delicato e rilevante dal punto di vista socio-economico come la gestione dei rifiuti.

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