Emergenza abitativa: firmato nuovo accordo per i canoni concordati
Firmato la scorsa settimana, tra le associazioni maggiormente rappresentative dei proprietari di casa e dei sindacati inquilini, l’accordo sindacale per il rilancio del contratto di locazione agevolato a canoni concordati. Uno strumento normativo che consentirà di stipulare contratti di locazione abitativa ad un canone inferiore di circa il 30% rispetto al corso del mercato.
Presenti alla firma Achille Colombo Clerici e Cesare Rosselli per Assoedilizia, in rappresentanza dei proprietari, Stefano Chiappelli del Sunia, Ferdinando Lioi di Uniat ed Egidio Rondelli del Conia per gli inquilini.
Il meccanismo compensativo del sacrificio economico sopportato dai proprietari, a seguito della riduzione dei canoni, consiste in un alleggerimento del carico fiscale, realizzato attraverso la riduzione in egual misura della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi. In alternativa il proprietario può optare per la tassazione separata del reddito locativo, attraverso l’imposta sostitutiva denominata cedolare secca, con l’aliquota del 10 %. Viene previsto inoltre un alleggerimento del carico impositivo dell’IMU ed una riduzione dell’imposta di registro.
Come si afferma nel comunicato emesso da Assoedilizia dopo la stipula dell’accordo “In ogni caso, così concepito, tale meccanismo attualmente non risulta coprire in modo integrale il sacrificio economico conseguente alla riduzione del canone. Dai calcoli effettuati risulta la permanenza di un differenziale negativo che oscilla attorno al 13-15% del canone locativo. Ma le trattative sindacali non hanno permesso ulteriori margini di incremento dei livelli dei canoni. Possiamo dire tuttavia che, soprattutto in questo momento di crisi del mercato edilizio e di abbondanza di offerta di alloggi, conseguente in parte anche alla nuova produzione edilizia, l’ampliamento della platea dei possibili locatari interessati a canoni più contenuti può rappresentare un fattore interessante per i proprietari locatori ai fini della collocazione di una quota di sfitto”.
“Ma, in una prospettiva di miglioramento dell’economia generale e settoriale, come ci auguriamo avvenga – prosegue il comunicato di Assoedilizia – non possiamo immaginare quale potrà essere in futuro la sorte di questo schema economico destinato, come si è visto dall’esperienza storica, a durare nel tempo. Per la completezza del quadro, va aggiunto che per gli inquilini a basso reddito sono stabilite detrazioni fiscali in sede di dichiarazione dei redditi”.
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