Edilizia scolastica, manutenzione sempre più scarsa e aule fatiscenti
Solo un quarto delle scuole è in regola con tutte le certificazioni di sicurezza e la manutenzione è ridotta a lumicino, tanto che ad esempio nel 45% delle scuole monitorate da Cittadinanzattiva sono stati richiesti interventi strutturali, ma in oltre la metà dei casi l’ente proprietario non è mai intervenuto.
Lesioni strutturali in una scuola su dieci, distacchi di intonaco in una su cinque, muffe ed infiltrazioni in una su quattro.
E mentre si annuncia la scuola 2.0, un terzo degli edifici è privo anche della più semplice aula computer e quasi la metà di laboratori didattici. Il 46% non ha una palestra al proprio interno, in un terzo dei casi i cortili sono usati come parcheggio.
È questa la condizione in cui versano le scuole italiane, fotografate dal X Rapporto su sicurezza, qualità e comfort degli edifici scolastici, presentato oggi a Roma da Cittadinanzattiva nell’ambito della campagna nazionale Impararesicuri giunta alla sua decima annualità.
Senza certificazioni e senza manutenzione
Le lesioni strutturali sono presenti in gran parte sulla facciata esterna dell’edificio, i crolli di intonaco in corridoi (19%), aule (14%) e bagni (14%); muffe, infiltrazioni e umidità in bagni ed aule (24%), mense (18%), palestre (17%).
Il 21% delle scuole presenta uno stato di manutenzione del tutto inadeguato, come rivelano gli stessi responsabili del servizio di protezione e prevenzione intervistati da Cittadinanzattiva. Nell’87% dei casi hanno richiesto interventi mantenutivi all’ente interessato, ma quest’ultimo, nel 15% delle situazioni, non è mai intervenuto o l’ha fatto con estremo ritardo. Gli interventi di tipo strutturale, che richiedono più soldi e tempo, sono stati richiesti nel 45% delle scuole ma in ben il 58% non hanno ottenuto alcuna risposta da parte dell’ente proprietario.
Certificazioni di sicurezza grandi assenti, più che nel passato: il certificato di agibilità statica, quello di agibilità igienico-sanitaria e quello di prevenzione incendi sono presenti solo nel 24% delle scuole.
Altri dati di contesto ambientale
Scuole: |
Percen. su totale |
Con accessi comunicanti direttamente su strade |
23% |
Con semaforo in prossimità |
4% |
Con sistema di vigilanza nell’attraversamento |
21% |
In zone a rischio sismico |
59% |
In zone a rischio idrogeologico |
16% |
In zone a rischio industriale |
6% |
In zone ad elevato inquinamento acustico |
5% |
In zone con problemi di ordine pubblico |
10% |
In zone ad elevato inquinamento elettromagnetico |
3% |
Con presenza di amianto |
2% |
Con episodi di criminalità nei pressi della scuola |
9% |
Con episodi di criminalità all’interno della scuola |
4% |
Con episodi di bullismo nella scuola |
5% |
Con episodi di vandalismo nella scuola |
31% |
– ad opera di soggetti “interni” |
30% |
– ad opera di soggetti “esterni” |
70% |
La scuola utilizza fonti di illuminazione a basso consumo |
55% |
La scuola utilizza pannelli solari o altre forme di energia rinnovabile |
8% |
X Rapporto Sicurezza a scuola 2012 – Cittadinanzattiva
Le aule, pericolo in agguato
Il cattivo stato di manutenzione fa sì che in un’aula su quattro (24%) siano presenti segni di fatiscenza, come umidità muffe, infiltrazioni di acqua oltre che distacchi di intonaco visibili in più di un’aula su 10 (14%). Barriere architettoniche (11%) e pavimenti sconnessi (10%), ostacolano la vita agli studenti con disabilità presenti in numero sempre crescente nelle nostre scuole (in dieci anni il loro numero è cresciuto del 56%, ad oggi siamo ad oltre 190 mila studenti disabili).
E sedere sui banchi di scuola risulta dannoso per la salute: temperature ed aerazione non sono adeguate nella gran parte delle aule, visto che il 49% di esse è senza tapparelle o persiane e il 57% ha le finestre rotte. E ancora il 10% delle sedie e il 12% dei banchi è rotto e in oltre la metà dei casi gli arredi non sono a norma, adeguati ad esempio all’altezza degli alunni.
FOCUS AULE
Barriere architettoniche negli accessi |
11% |
Distacchi di intonaco |
14% |
Altri segni di fatiscenza |
24% |
Finestre non integre |
57% |
Porte con apertura anti panico |
28% |
Difformità dei pavimenti |
10% |
Impianti elettrici e norme anti incendio adeguate |
78% |
Prese e interruttori rotti |
5% |
Cavi volanti |
5% |
Senza tapparelle e persiane |
49% |
Banchi danneggiati |
12% |
Sedie danneggiate |
10% |
X Rapporto Sicurezza a scuola 2012 – Cittadinanzattiva
E passiamo al capitolo dolente del sovraffollamento. 1 classe su 4 del nostro campione ha più di 25 alunni, dunque non è adeguata alla normativa antincendio. E pur facendo riferimento al pluricontestato art.64 della legge 133/2008, che ha innalzamento il limite di alunni per classe, abbiamo riscontrato ben 60 classi fuorilegge.
I dati sul sovraffollamento vanno letti insieme ad altri fattori relativi alla sicurezza interna come: le porte con apertura antipanico assenti nel 78% delle scuole monitorate, le scale di sicurezza assenti nel 21% dei casi, le uscite di emergenza assenti nel 16% e non segnalate nel 15%, la larghezza dei passaggi di almeno 120 cm non rispettata nel 18% dei casi, la già citata certificazione antincendio in regola solo nel 24% delle scuole. La conclusione è che, in queste aule, il rischio di rimanere intrappolati in caso di emergenza è elevato.
Palestre, cortili, mense e laboratori: non chiedeteci troppo!
L’impressione generale che se ne ricava è che i servizi didattici siano considerati come meri accessori, cioè di essi gli studenti devono farne tristemente a meno.
Il 46% degli edifici monitorati non ha una palestra al proprio interno, in un terzo dei casi i cortili sono usati come parcheggio, un terzo delle scuole non è dotato di aule computer e quasi la metà è priva di laboratori didattici. Non parliamo poi di mense e biblioteche! Le prime sono presenti solo in una scuola su tre, un pò meglio le seconde che troviamo in una scuola su due.
Nel 56% dei casi sono presenti distributori automatici di bevande e nel 36% di snack, ma solo in 3 scuole sono previsti anche prodotti naturali.
Palestre e cortili, laddove ci sono, risultano in cattive condizioni. Le palestre presentano segni di fatiscenza nel 17% dei casi, distacchi di intonaco nel 7%, sono senza spogliatoi nel 18%, hanno attrezzature danneggiate nel 13%, mancano di cassetta di pronto soccorso in un caso su tre (34%). I cortili, a loro volta, hanno pavimentazione sconnessa nel 44% dei casi, rifluiti non rimossi o ingombri nel 12%, nella stessa percentuale presentano barriere architettoniche.
Studenti disabili
Siamo a quota 191.037 studenti disabili inseriti nelle nostre scuole, con una crescita in percentuale del 56% rispetto a dieci anni fa. Dal nostro campione risulta che, su 31.580 alunni, 1.348 sono affetti da disabilità. E per loro la vita non è affatto facile all’interno delle scuole.
Scalini all’ingresso del 14% delle scuole, ascensore assente nel 54% degli edifici e non funzionante nel 14% di quelli che ne sono dotati; barriere architettoniche nel 18% delle mense, nel 14% all’ ingresso, nel 13% dei laboratori, nel 12% dei cortili, nell’11% delle aule e dei laboratori multimediali, nell’8% delle palestre. Nel 34% delle scuole non esistono bagni per disabili, e il 7% di chi c’è l’ha presenta barriere architettoniche.
Prevenzione e vigilanza, quasi tutti in regola
Da alcuni anni, sottolineiamo un’accresciuta attenzione nei confronti di aspetti relativi alla prevenzione e alla vigilanza all’interno degli edifici scolastici. Le prove di evacuazione sono effettuate almeno due volte l’anno dal 93% delle scuole, il piano di evacuazione è presente nel 98% dei casi, i cancelli sono tenuti chiusi durante l’orario scolastico nel 64% delle scuole. Qualcosa in più si potrebbe fare sul versante della formazione: sebbene siano diffusi materiali informativi per gli studenti nel 78% delle scuole e realizzate iniziative di formazione per gli stessi in oltre l’80%, solo nel 45% dei casi l’informazione è diffusa anche ai genitori. Inoltre, la segnaletica è in parte carente: un 20% di scuole non presenta ovunque la piantina di evacuazione, il 15% non segnala le uscite di emergenza, il 24% non espone il divieto di fumo.
Alcuni numeri sulla classifica finale degli edifici
La scuola che ottiene il miglior punteggio, nella classifica finale di Cittadinanzattiva che fa riferimento a 111 edifici di 10 regioni, è l’ITAS Ricci di Macerata, la peggiore è l’IPIA Marconi di Canicattì. Tra le scuole monitorate, 10 ottengono un punteggio buono, 38 discreto, 40 sufficiente, 21 insufficiente, 2 pessimo. Dunque siamo in presenza di oltre una scuola su cinque (23/111, 20,7%) assolutamente inadeguata sotto il profilo della sicurezza, e oltre una scuola su tre (40/111, 36%) rasenta la sufficienza, giudizio per noi non accettabile se parliamo di edifici pubblici.
Cosa chiediamo
Anagrafe dell’edilizia scolastica nominativa e pubblica: sebbene nelle ultime settimane il MIUR abbia diffuso alcuni dati che deriverebbero dalla stessa, siamo ancora in attesa della vera Anagrafe, intesa come lista delle urgenze, che indichi, scuola per scuola, qual è lo stato di sicurezza dell’edificio, quali gli interventi necessari e i fondi necessari per gli stessi.
Piccola manutenzione affidata direttamente alle scuole: per ovviare alla mancanza di tempestività evidenziata dal Rapporto per gli interventi di manutenzione ordinaria, chiediamo che i fondi destinati agli stessi, provenienti sia da enti pubblici che privati, siano affidati direttamente alle scuole.
8Xmille alla scuola italiana: approvare il disegno di legge, di cui è prima firmataria la senatrice Bastico, che ha l’obiettivo di destinare una quota dell’otto per mille alla valorizzazione ed ammodernamento del patrimonio scolastico.
Fondi certi e programmazione quinquennale degli interventi: i fondi già stanziati (758 mln di euro del fondo Cipe; 114 affidati alle Commissioni di Camera e Senato; 680 mln del Fondo strutturale europeo) devono essere tutti effettivamente erogati e utilizzati, anche snellendo le procedure per la loro gestione; inoltre gli stessi fondi devono essere svincolati dai limiti del Patto di stabilità e lo stanziamento deve essere finalizzato a realizzare interventi programmati almeno ogni cinque anni.
Rivedere l’art.64 della legge 133/2008 che ha consentito l’innalzamento del numero di alunni per classe. Nelle attuali condizioni in cui versano, le nostre scuole non possono garantire la sicurezza di classi così numerose.
Fonte: Cittadinanzattiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA