Edilizia e governo del territorio in Piemonte
Oltre 3.000 nuovi appartamenti per le famiglie piemontesi
Oltre 3.000 nuovi appartamenti da destinare come prima abitazione ai cittadini e alle famiglie piemontesi, con particolare riguardo ai giovani ed a chi vive in situazioni di disagio ed alla cui costruzione la Regione contribuirà con 256 milioni di euro, sono i punti salienti del secondo biennio del “Programma Casa: 10.000 alloggi entro il 2012”.
La programmazione approvata dalla Giunta regionale nella riunione del 22 giugno tiene conto dell’attuazione nel 2007-2008, dell’evoluzione normativa, degli impegni assunti e delle osservazioni formulate dagli enti attuatori.
Rispetto al primo biennio sono stati aggiornati sia i dati del fabbisogno (fonte Istat e informazioni sul disagio abitativo in possesso degli uffici), sia i contributi concedibili per alloggio in base alla variazione dell’indice Istat del costo di costruzione di fabbricati residenziali.
E’ stato aggiornato al 2009 e contestualizzato al Piemonte il Protocollo Itaca sintetico per la bioedilizia e sono stati definiti i valori obbligatoriamente da raggiungere per l’ammissibilità a finanziamento con i relativi contributi integrativi.
“Un impegno estremamente significativo – lo giudica l’assessore regionale all’Edilizia, Sergio Conti – che si aggiunge ai già importanti risultati ottenuti con il primo biennio. Le famiglie piemontesi che hanno difficoltà a trovare una abitazione in affitto a canoni più bassi rispetto a quelli di mercato, potranno contare complessivamente su oltre 7.500 nuovi alloggi, dopo almeno un decennio di mancata risoluzione del problema”.
Gli interventi sono suddivisi in diverse misure:
– finanziamento di 350 domande per il recupero della prima abitazione da destinare ai giovani;
– sostegno alle agenzie sociali per la locazione per offrire alloggi a canoni concordati a persone in emergenza abitativa, giovani e vittime di violenza;
– recupero di aree degradate con interventi di edilizia sovvenzionata, agevolata, convenzionata e autofinanziata in social housing; 1.600 nuovi alloggi per le categorie più deboli per un affitto medio di 90 euro;
– manutenzione straordinaria e adeguamento energetico, funzionale e tecnologico di alloggi di edilizia sovvenzionata;
– 170 abitazioni di edilizia agevolata sperimentale per famiglie che superano di poco il limite di reddito per l’accesso all’edilizia sovvenzionata ad un canone medio di 280 euro;
– oltre 500 alloggi per cittadini che hanno redditi compatibili con i limiti massimi previsti per l’edilizia pubblica agevolata con affitti tra 370 e 470 euro e riscattabili dopo 15 anni con parziale restituzione del contributo pubblico erogato;
– abitazioni per cooperative di appartenenti alle Forze armate; casi pilota di 100 alloggi in social housing; cofinanziamento del programma di riqualificazione urbana; costituzione di fondi immobiliari.
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Il Piano territoriale regionale
La Giunta regionale ha approvato il 22 giugno gli elaborati definitivi del nuovo Piano territoriale regionale (PTR), integrati e modificati a seguito dei pareri presentati dalle Province, delle osservazioni inviate dai soggetti interessati e dalle autorità con competenze ambientali, pervenuti alla Regione durante la fase di pubblicazione del Piano, che era stato adottato nel dicembre scorso. Il testo sarà trasmesso al Consiglio regionale per la definitiva approvazione, concludendo l’iter di formazione avviato nel 2005.
“Il nuovo PTR – commenta l’assessore alla Pianificazione territoriale, Sergio Conti – si colloca nel processo di ridefinizione della disciplina e degli strumenti per il governo del territorio ai vari livelli amministrativi: la sua operatività costituirà il primo riferimento di concreta attuazione del processo, sia per le istituzioni locali che per quelle regionali, in un’ottica di condivisione delle prospettive strategiche utili a governare processi complessi e a definire, secondo i principi di co-pianificazione e di sussidiarietà amministrativa, le strategie di sviluppo del Piemonte”.
Il PTR si articola in tre componenti che interagiscono tra loro:
– il quadro di riferimento (ovvero la componente conoscitivo-strutturale), che fornisce la lettura critica del territorio, nei suoi aspetti insediativi, socio-economici, morfologici, paesistico-ambientali ed ecologici, e scopre la trama delle reti e dei sistemi locali territoriali che strutturano il Piemonte;
– la parte strategica (ovvero la componente di coordinamento delle politiche e dei progetti di diverso livello istituzionale, di diversa scala spaziale e di diverso settore), sulla base della quale individuare gli interessi da tutelare a priori e i grandi assi strategici di sviluppo;
– la parte statutaria (ovvero la componente regolamentativa), volta a definire ruoli e funzioni dei diversi ambiti di governo del territorio sulla base dei principi di autonomia locale e sussidiarietà.
Il Piemonte viene suddiviso in 33 Ambiti di integrazione territoriale (AIT), in ciascuno dei quali sono rappresentate le connessioni positive e negative, attuali e potenziali, strutturali e dinamiche che devono essere oggetto di una pianificazione integrata: per essi il Piano definisce percorsi strategici secondo una logica multipolare, sfruttando in tal modo la ricchezza e la varietà dei sistemi produttivi, culturali e paesaggistici.
Fonte: www.regione.piemonte.it
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