Decreto sviluppo, le Regioni chiedono chiarimenti
Il rischio e’ che il decreto sviluppo, che in alcuni punti riguarda le Regioni, ”faccia confusione e crei difficolta’ per le imprese e i lavoratori”.
Così il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al termine della seduta della Conferenza Stato-Regioni. ”C’e’ una contraddizione tra il decreto sul federalismo demaniale e il decreto sviluppo”.
Per Errani il decreto sul federalismo demaniale: ”viene trasferito il demanio marittimo alle Regioni ma gli introiti vengono divisi in quattro: non ci siamo”.
Chiarimenti sono necessari anche sul Piano casa. ”Ho chiesto al ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, di fare un esame delle leggi regionali e dica il governo dove le Regioni non hanno rispettato l’accordo fatto col premier. Il resto sono parole”,
“Si faccia un esame delle leggi regionali e il governo ci dica dove le regioni non hanno rispettato l’accordo”.
Ricordiamo che le Regioni hanno 120 giorni di tempo, dalla pubblicazione del dl sviluppo, per varare specifiche leggi per interventi di riqualificazione edilizia, altrimenti si applicheranno le norme statali che prevedono un premio di almeno il 20% sul volume dell`edificio se a destinazione residenziale e del 10% per gli edifici ad uso diverso.
Stesse scadenze riguardano le destinazioni d`uso: l`articolo 5 del d.l. 70/2011 prevede che da metà giugno e fino a che le Regioni non legiferino, i mutamenti di destinazione d`uso possano essere consentiti con una procedura abbreviata, cioe` con una delibera comunale.
Tali modifiche devono comunque rispettare le norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, quelle relative all`efficienza energetica e alla tutela dell`ambiente, quelle contenute nel Codice dei Beni culturali e del paesaggio.
A creare probabilmente maggiori problemi sono gli interventi più importanti, come la demolizione e ricostruzione con premi o delocalizzazioni, perchè vanno a interferire con nuove procedure in tema di permessi di costruire (vedi il nuovo principio del silenzio- assenso) ed anche con le nuove responsabilita` per la p.a.
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