Decreto Casa, ok definitivo alla Camera tra le polemiche

Il Decreto Casa (d.l. 28 marzo 2014, n. 47) è stato convertito definitivamente in legge oggi pomeriggio poco dopo le 14 in un’Aula della Camera dei deputati semideserta (causa contingenza della conclusione della campagna elettorale per le europee). Non sono mancate le polemiche, soprattutto da parte dei deputati del Movimento 5 Stelle (che accusano il Pd di svendere l’Italia alle lobby e ai capitali finanziari tramite questo provvedimento).

I contrafforti tematici che reggono la struttura complessiva del decreto convergono su tre punti: le misure di sostegno degli affitti a canone concordato, lo sviluppo dell’edilizia residenziale pubblica e l’ampliamento dell’offerta degli alloggi ex Iacp.

Il bilancio finale della votazione è stato di 272 voti favorevoli e 92 contrari (Sel e M5S hanno votato contro, Forza Italia e Fratelli d’Italia non hanno partecipato al voto).

Confermata la scelta di non vincolare il Bonus Mobili alla cifra spesa per la ristrutturazione connessa: quindi per esemplificare, l’utente che spenda per le ristrutturazioni edilizie 3mila euro, può tranquillamente detrarre una cifra superiore per l’acquisto degli arredi da destinare all’unità immobiliare oggetto dei lavori. Rimane il termine del 31 dicembre 2014 per usufruire del bonus (10mila euro il tetto massimo).

Va rammentato che il Bonus Mobili consente di mettere in detrazione sull’imponibile Irpef il 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e di elettrodomestici “grandi” di classe energetica A+ o superiore.

Per maggiori informazioni sulle agevolazioni per l’acquisto di arredi consulta la Pagina Speciale del Bonus Mobili su Ediltecnico.it.

Ecco una rapida lista delle altre novità che hanno ricevuto il via libera tramite l’approvazione definitiva del provvedimento:
Cedolare secca al 10% per gli affitti nei comuni colpiti da calamità naturali e in caso di abitazioni date in locazione a cooperative o a enti senza scopo di lucro, purché sublocate a studenti.
– Stanziamento di 25 milioni di euro per il Milano Expo 2015, oltre alla previsione di deroghe alle norme sui contratti di sponsorizzazione ed escluse intermediazioni sulle concessioni di servizi.
– Stanziamento di un fondo che ammonta a 468 milioni da destinare alla ristrutturazione con adeguamento energetico ed antisismico di 12mila alloggi facenti parte del patrimonio di Iacp, Ater e Comuni.
– Stanziamento di 226 milioni che confluiscono nel fondo di morosità incolpevole e di 100 milioni che vanno a rimpolpare il fondo di sostegno all’affitto.
Misure deterrenti serie per coloro che occupano abusivamente alloggi popolari (annullamento contratti già sottoscritti, divieto di allaccio d’acqua, luce e gas).
– Fuoriuscita dal concetto di “nuova costruzione” per quello che riguarda l’installazione di manufatti leggeri che siano inseriti dentro strutture ricettive all’aperto (con riferimento a camper e caravan).

Fonte: Ediltecnico

 

 

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