Consumo di suolo: la Camera approva il testo di legge

La legge in materia di contenimento del consumo di suolo è stata approvata dalla Camera dei deputati nella giornata di ieri. Ora la transizione al Senato per la possibile approvazione finale in questa forma.

Tra i principi cardine dell’importante testi di legge, da perseguire entro l’orizzonte temporale del 2050, vanno annoverati:
– tutela delle aree agricole;
incentivi alla rigenerazione urbana mediante regimi fiscali di vantaggio;
semplificazione delle procedure per gli interventi di riqualificazione;
spinta all’efficienza energetica del costruito attraverso demolizioni e ricostruzioni;

Contenimento consumo di suolo: la chiave della riqualificazione urbana
Al fine di centrare l’obiettivo di azzerare il consumo di suolo entro il 2050 il testo di legge si focalizza sulla rigenerazione urbana e l’edilizia di qualità che saranno incentivate anche sul piano fiscale. La legge introduce il principio secondo cui i Comuni, nelle loro scelte di pianificazione, dovranno fornire un’adeguata motivazione rispetto a nuove scelte di espansione, dando priorità assoluta alla rigenerazione delle aree già urbanizzate.

Viene assegnata inoltre una delega specifica al Governo, da esercitare entro 9 mesi, per semplificare le procedure per gli interventi di rigenerazione delle aree urbanizzate degradate, e stabilire un regime di favore sugli oneri di urbanizzazione per gli interventi di ristrutturazione edilizia.

La legge prevede anche che i proventi dei titoli abilitativi edilizi e delle sanzioni previste dal Testo Unico dell’Edilizia siano vincolati alle opere di urbanizzazione, agli interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana, alla demolizione dei manufatti abusivi e al verde pubblico.

Leggi anche l’articolo Ddl consumo di suolo: nuove richieste dalla commissione Bilancio.

Censimento delle aree dismesse
Il provvedimento inoltre, riprendendo una proposta di Legambiente, stabilisce che i Comuni facciano un censimento degli edifici sfitti e delle aree dismesse, non utilizzate o abbandonate, per creare una banca dati del patrimonio edilizio pubblico e privato inutilizzato, disponibile per il recupero o il riuso, in alternativa al consumo di suolo inedificato. In questo modo sarà più facile per le amministrazioni locali monitorare quanto avviene nel territorio.

La norma istituisce anche un albo dei Comuni virtuosi, che acquisiscono priorità nell’accesso a finanziamenti pubblici per progetti di rigenerazione urbana, bonifica e di agricoltura in città.

 

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