Condono edilizio, problemi irrisolti per le p.a. e gli operatori
Con la discussione alla Camera della Manovra bis abbiamo assistito al ritorno del condono edilizio con l’approvazione di un ordine del giorno che impegna il Governo a valutare l’opportunità di effettuare un nuovo condono edilizio per i piccoli abusi.
È Domenico Scilipoti a proporlo, che dice “la straordinarietà della situazione economica europea e mondiale giustifica il ricorso al tanto vituperato condono fiscale” e al condono edilizio che consentano, nell’immediato, un recupero di risorse economiche. Il condono edilizio permetterebbe “il reperimento delle migliori e immediate risorse sicure e certe, difficilmente recuperabili per lo Stato sotto forma di confisca, e non influirebbe sui risparmi dei cittadini come una patrimoniale”.
Gli abusi interesasati dal condono sarebbero tutte le opere abusive realizzate entro il 31 dicembre 2010 in ampliamento di opere regolarmente assentite.
Per “ultimazione” si intende l’opera definita nella sua volumetria e nella sua sagoma visiva (in caso di abitazioni occorre aver definito il tetto e i muri perimetrali completi di intonaco e pitturazione esterni) ed esteticamente completate all’esterno, con intonaco e pittura.
Si tratta di “ampliamento” anche se non è costruito in aderenza alla costruzione originaria, tutto deve però essere realizzato a un massimo di metri 75 di distanza dalla costruzione originaria regolarmente assentita.
L’opera abusiva realizzata in ampliamento non deve essere superiore al 25% per cento della volumetria originaria o non deve costituire un ampliamento superiore a 400 metri cubi (circa 130 metri quadri).
E proprio i problemi irrisolti del condono edilizio per le p.a. e gli operatori, 25 anni dopo la Legge 47/1985 sono al centro del Convegno organizzato da Unitel in collaborazione con Maggioli Editore e in programma l’8 ottobre a Ischia (NA)
Riportiamo di seguito il programma:
9.00 Registrazione e accreditamento partecipanti
9.30 Benvenuto e introduzione ai lavori
Dott. Marcello Tagliatatela (Assessore Regionale all’Urbanistica Regione Campania);
Dott. Luigi Rispoli (Presidente Consiglio provinciale Napoli);
Dott. Domenico De Siano (Presidente della Commissione Regionale all’Urbanistica)
Arch. Bernardino Primiani (Presidente Nazionale UNITEL).
9.45 L’evoluzione normativa del condono edilizio e la disciplina regionale campana. (Prof. Avv. Lucio Iannotta, docente Diritto Amm.vo Università di Napoli):
1) La normativa statale sul condono edilizio:
– gli artt.31 e seguenti della Legge 28 febbraio 1985, n.47;
– l’art.39 della Legge 23 dicembre 1994, n.724;
– l’art.32 della Legge 24 novembre 2003, n.326, di conversione in legge del Decreto-Legge 30 settembre 2003, n. 269.
2) La normativa regionale campana:
– la Legge Regionale 18 novembre 2004, n. 10;
– la sentenza della Corte Costituzionale 6-10 febbraio 2006, n. 49
11.30 L’istruttoria delle pratiche di condono (Avv.Giuseppe Ruta, Avvocato Amministrativo):
3) le pratiche ancora pendenti tra silenzi assensi, dinieghi ed improcedibilità: soluzioni per le Pubbliche Amministrazioni.
13.00 Pausa Pranzo
14.30 Le conseguenze del mancato rilascio del condono edilizio (Dott. Aldo De Chiara, Procuratore aggiunto sez. Ambiente ed Urbanistica – Procura della della repubblica – Di Napoli; Dott. Marco Catalano, Sost. Procuratore Corte dei Conti Campania)
4) I riflessi penali dei condoni non ancora conclusi o dei sopravvenuti dinieghi.
5) il danno alla immagine della pubblica amministrazione e suoi riflessi in relazione ai reati contro la p.a. commessi dai pubblici dipendenti.
16.00 Le conseguenze del mancato rilascio del condono edilizio (Dott. Giuseppe Chinè, Capo Ufficio Legislativo Ministero delle Economie e Finanze)
6) Alternative alla legittimazione dell’opera abusiva oramai realizzata: sanzione pecuniaria o sanatoria ordinaria senza la richiesta della doppia conformità.
17.00 Conclusioni (On.Le Aurelio MISITI, Vice Ministro Ministero Infrastrutture)
© RIPRODUZIONE RISERVATA