Anagrafe edilizia scolastica: uno strumento per affrontare le criticità
L’Anagrafe dell’edilizia scolastica è entrata in piena funzione nello scorso mese di agosto: nel frattempo, proprio grazie a tale importante strumento, sono emersi i primi dati interessanti sullo stato degli istituti scolastici lungo lo Stivale.
Oltre 42mila (42.292) sono gli edifici scolastici censiti, di cui 33.825 risultati attivi, ovvero adibiti ad ospitare attività connesse con la vita scolastica. Il 55% è stato costruito prima del 1976, il 70% appositamente per uso scolastico.
E proprio di questo weekend sono le parole del sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, in merito al rapporto di Cittadinanzattiva (in cui sono state messe in evidenza alcune criticità della sicurezza a scuola): “Dobbiamo guardare agli aspetti positivi: per la prima volta in Italia abbiamo un’anagrafe dell’edilizia scolastica, anche grazie alle sollecitazioni di associazioni come Cittadinanzattiva. È un inizio, ora dobbiamo arricchirla di dati. Entro gennaio i comuni saranno obbligati a fornire altri dati e noi stiamo sollecitando le amministrazioni. Sull’edilizia scolastica – ha aggiunto Faraone – il governo Renzi ha messo mano, dopo che per anni non si era fatto nulla. Abbiamo investito 4 miliardi di euro, una cifra enorme. Il governo ha preso un impegno, guardiamo all’aspetto positivo“.
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L’Anagrafe dell’edilizia scolastica (presentata ufficialmente poco prima di Ferragosto) è stata resa disponibile per la prima volta a quasi 20 anni dall’entrata in vigore della legge n. 23 del 1996 che l’aveva istituita. Negli scorsi mesi le Regioni si erano prodigate nel trasmettere al MIUR i dati relativi allo stato di salute delle scuole che saranno utili per una sempre migliore programmazione degli interventi in materia di edilizia scolastica.
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