Ambiente: lontani gli obiettivi Kyoto
L’ obiettivo Kyoto per l’Italia è difficile da raggiungere.
Ma qualche segnale di speranza c’è.
Infatti il 2006 segna un’inversione di tendenza. Dal 1990 al 2005 le emissioni nazionali totali dei sei gas serra sono aumentate del 12,1% rispetto all’anno base (1990). Le sole emissioni di CO2 in Italia sono pari all’85% del totale del cocktail di gas serra e segnano un livello superiore del 13,5% rispetto all’anno di partenza del 1990, mentre quelle relative al solo settore energetico risultano cresciute del 14,5% rispetto allo stesso anno.
Ma le stime preliminari relative al 2006 vedono finalmente una riduzione delle emissioni rispetto all’anno precedente, con un taglio dell’1,5%, anche se con andamenti contrastanti nei diversi settori. Questo quanto emerso dal convegno ”Inventario delle emissioni di gas serra 1990-2005”, organizzato dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente e dall’Arpa Puglia per conto del ministero dell’Ambiente, prima della Conferenza nazionale sui Cambiamenti Climatici 2007 del settembre dello stesso anno.
L’Italia deve anche rispondere ad una serie di obblighi decisi nell’ambito dell’Unione europea. E’ prevista anche la riduzione del 9% dei consumi energetici tra l’1 gennaio 2008 e l’1 gennaio 2017 (direttiva sull’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici).
E per quanto riguarda le fonti rinnovabili un contributo del 25% delle fonti energetiche rinnovabili al consumo interno lordo di elettricita’ nel 2010 (direttiva sulla promozione di energia elettrica da rinnovabili); c’è inoltre la direttiva sulla promozione e l’uso dei biocarburanti, che prevede una quota del 2% al 31 dicembre 2005 e del 5,75% al 31 dicembre 2010 dei biocarburanti sul totale della benzina e del gasolio immessi sul mercato.
Poi ci sono gli obiettivi a lungo termine fissati dal Consiglio europeo dell’8-9 marzo 2007:
GAS SERRA – riduzione del 30% emissioni entro il 2020 rispetto ai livelli del 1990, a condizione che gli altri Paesi industrializzati facciano altrettanto, con un impegno indipendente dell’Ue a raggiungere almeno il 20%;
CONSUMI ENERGIA – riduzione di almeno il 20% rispetto alle proiezioni per il 2020;
RINNOVABILI – quota del 20% del contributo delle fonti energetiche rinnovabili rispetto al consumo energetico complessivo per il 2020;
BIOCARBURANTI – quota minima del 10% di biocarburanti rispetto al totale dei consumi di benzina e gasolio per il 2020.
Il contributo alle emissioni di gas serra varia molto da regione e regione: nel 2000 la Liguria guidava la classifica negativa con 13,8 tonnellate di CO2 per abitante ogni anno, seguita a ruota dall’Umbria con 12,8 tonnellate a testa, Sardegna e Veneto con 12,7, mentre tra le regioni piu’ "virtuose" si segnalano il Trentino Alto Adige, con 5,2 tonnellate per abitante, la Calabria con 5,1 tonnellate e la Campania con 3,7, mentre la media nazionale si attestava su 9 tonnellate a testa. A
Altro capitolo, sempre nel 2000, e’ quello della classifica in base alla superficie regionale, dove in vetta rimane sempre la Liguria, con 41,2 tonnellate di gas serra per ettaro, ma questa volta e’ seguita da Lombardia (37,3), Veneto (31,3), Puglia (23,8), Sicilia (19,6) e Lazio (19). Qui la Valle d’Aosta segna la quota piu’ bassa, di 3,5 tonnellate di gas serra per ettaro, contro una media nazionale di 17,3 tonnellate.
REGIONE e TONNELLATE DI GAS SERRA PER ABITANTE
LIGURIA 13,8
UMBRIA 12,8
SARDEGNA 12,7
VENETO 12,7
FRIULI VENEZIA GIULIA 12,4
PUGLIA 11,3
EMILIA ROMAGNA 10,3
SICILIA 9,9
LOMBARDIA 9,8
TOSCANA 9,7
VALLE D’AOSTA 9,6
PIEMONTE 9,2
ABRUZZO 6,8
MARCHE 6,5
LAZIO 6,2
BASILICATA 6,1
MOLISE 5,5
TRENTINO ALTO ADIGE 5,2
CALABRIA 5,1
CAMPANIA 3,7
MEDIA NAZIONALE 9
REGIONE e TONNELLATE GAS SERRA PER ETTARO SUPERFICIE
LIGURIA 41,2
LOMBARDIA 37,3
VENETO 31,3
PUGLIA 23,8
SICILIA 19,6
LAZIO 19
FRIULI VENEZIA GIULIA 18,8
EMILIA ROMAGNA 18,7
CAMPANIA 15,8
PIEMONTE 15,6
TOSCANA 14,9
UMBRIA 12,7
MARCHE 9,8
SARDEGNA 8,7
ABRUZZO 8,1
CALABRIA 6,9
MOLISE 4,1
BASILICATA 3,7
TRENTINO ALTO ADIGE 3,6
VALLE D’AOSTA 3,5
MEDIA NAZIONALE 17,3
fonte: http://www.regioni.it/
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