Alluvione in Emilia Romagna, sospese le tasse per sei mesi
A seguito dei danni causati dall’alluvione in Emilia Romagna, sono stati costituiti due centri di coordinamento a livello istituzionale e operativo. Sono state inoltre varate le misure organizzative per l’analisi delle cause della rottura dell’argine del Secchia e l’analisi delle arginature di Secchia, Panaro e Naviglio; avviate le procedure per la ricognizione dei danni per cittadini, imprese ed enti pubblici. Dichiarato lo stato di crisi regionale in attesa della dichiarazione di stato di emergenza da parte del Governo.
Ecco quali sono i principali contenuti dei due decreti e della circolare emanati dal presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani per le zone del modenese colpite dell’alluvione.
La sospensione delle tasse
Dopo la decisione del Governo venerdì sera di sospendere per sei mesi ogni forma di pagamento tributario e fiscale in favore di chi lavora e abita nelle zone del modenese colpite dell’alluvione del Secchia, sabato pomeriggio i ministri agli Affari regionali Graziano Delrio e all’Ambiente Andrea Orlando hanno incontrato, presso il centro della Protezione Civile di Marzaglia, i sindaci dei Comuni modenesi colpiti dall’alluvione, il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani e il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini.
“Il decreto legge per il quale abbiamo lavorato in questi giorni – ha detto Errani a proposito del provvedimento del Consiglio dei ministri – è un primo importante riconoscimento ad un territorio tanto duramente provato”.
I 19 milioni che la Regione aveva chiesto prima dell’alluvione al ministero dell’Ambiente per sistemare il nodo idraulico di Modena “ci sono e i progetti saranno finanziati nell’annualità 2014”, ha assicurato il ministro Orlando. “Il criterio nella programmazione delle risorse è quello di intervenire dove c’è più’ bisogno – ha aggiunto – e queste opere erano state indicate già prima come priorità”.
Il sopralluogo di Gabrielli
“Il Governo ha riconosciuto la particolarità di questa alluvione, che ha interessato in modo quasi chirurgico un territorio in precedenza colpito dal sisma. E, quindi, ci sarà, da parte delle istituzioni, un atteggiamento più attento. Già la procedura adottata dal Consiglio dei ministri con i primi provvedimenti e’ particolarissima”.
Lo ha detto domenica mattina il prefetto Franco Gabrielli, capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile, durante l’incontro con il tavolo di coordinamento al Centro unificato provinciale di protezione civile di Marzaglia, al termine di un sopralluogo in elicottero nell’area colpita dall’alluvione del Secchia. “Ci sarà un percorso quanto più agevolato possibile per il ristoro dei danni. Un primo rapporto sui danni – ha spiegato Gabrielli – sarà esaminato dal Governo la prossima settimana per la dichiarazione dello stato di emergenza, e le condizioni perché venga riconosciuto ci sono tutte. La popolazione colpita da questa nuova emergenza non sarà lasciata sola”. All’incontro era presente anche il ministro per l’Integrazione, la modenese Cecile Kyenge.
I nuovi provvedimenti della Regione
Con una circolare firmata da Errani, la Regione ha attivato la procedura per la ricognizione dei fabbisogni finanziari per far fronte ai danni causati dal maltempo.
In particolare, per quel che riguarda gli interventi sul patrimonio privato e le attività economico-produttive, la Circolare invita i Comuni a pubblicare sui propri siti istituzionali e/o nelle forme che ritengono più opportune le apposite schede che cittadini e imprese interessati devono compilare e trasmettere sempre alle amministrazioni comunali entro il prossimo 28 febbraio. Le schede sono reperibili anche all’indirizzo sul sito della Protezione Civile.
Stato di crisi regionale e coordinamento
Due i decreti emanati dal presidente della Regione. Il primo decreto fissa a 90 giorni la durata dello stato di crisi regionale a partire dal 24 gennaio, in attesa della dichiarazione di stato di emergenza nazionale che il presidente Errani ha già chiesto al Presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta e al Prefetto Franco Gabrielli.
Inoltre, per assicurare il raccordo e il coordinamento tra gli enti interessati (sia a livello istituzionale sia a livello operativo) ma anche per una più efficace gestione dell’emergenza, il decreto istituisce un Comitato istituzionale e un Centro di coordinamento operativo.
Il Comitato istituzionale è presieduto dallo stesso presidente Errani ed è composto dall’assessore regionale alla Protezione civile, dal Prefetto di Modena, dal presidente della Provincia di Modena e dai sindaci dei Comuni del modenese maggiormente colpiti quali Bastiglia, Bomporto, Camposanto, Medolla, Modena, San Felice sul Panaro e San Prospero. Il Comitato avrà il compito di concordare e valutare le misure, iniziative ed interventi necessari a fronteggiare l’emergenza in atto.
Il Centro di coordinamento operativo sarà insediato a Marzaglia e formato da dirigenti, funzionari e tecnici della Regione e della Provincia di Modena. Il centro di coordinamento è suddiviso in funzioni: segreteria di coordinamento, funzione tecnica di valutazione, volontariato, logistica, assistenza alla popolazione, comunicazione, servizi essenziali e tutela dell’ambiente, servizi scolastici e assistenza sociale.
Il gruppo di lavoro degli esperti
Il secondo decreto costituisce un gruppo di lavoro tra esperti della Regione, di enti interregionali quali Aipo e l’Autorità di Bacino del Po per analizzare le cause della rottura arginale del fiume Secchia e approfondire dal punto di vista strutturale le arginature dei fiumi Secchia, Panaro e Canale Naviglio.
Inoltre, il provvedimento affida alla Direzione generale ambiente della Regione Emilia-Romagna (al fine di acquisire valutazioni tecniche indipendenti) il compito di richiedere ai Dipartimenti delle Università italiane la disponibilità di professionalità di elevato profilo tecnico-scientifico per costituire una Commissione scientifica.
Fonte: regione Emilia Romagna
© RIPRODUZIONE RISERVATA