La normativa generale di cui all’art. 873 codice civile stabilisce una distanza minima di tre metri tra fabbricati contigui o confinanti (o maggiore se prevista dal regolamento locale), allorché le costruzioni su fondi finitimi non siano unite o aderenti tra loro. La gran parte degli strumenti urbanistici a livello locale stabilisce una distanza minima di almeno cinque metri tra un edificio e l’altro, a cavallo dei confini di proprietà, derogando così alle disposizioni del codice civile.
Distanze in edilizia
La Quarta Sezione del Tar Lombardia, con la sentenza n. 2227/2024, ha ribadito un principio chiave in materia di distanze minime tra edifici, previsto dall'art. 9 del D.M. n. 1444 del 1968. Il giudizio verteva sulla contestazione relativa alla realizzazione di una struttura coperta, chiusa su tre lati, destinata a parcheggio
Distanze tra pareti: la sentenza del Consiglio di Stato del 30 aprile 2024, n. 3941 ha rimarcato la valenza del criterio lineare
Una rassegna riguardante la disciplina delle distanze legali in materia urbanistico-edilizia
Normativa di riferimento, casistica e ipotesi di deroga, criteri di misurazione, rapporti con la disciplina edilizia e urbanistica, vincoli e giurisprudenza rilevante
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Non emerge alcun espresso divieto di applicare “il bonus energetico” ai casi di sanatoria: le valutazioni dei giudici amministrativi