La recente sentenza n. 5815 del 2 luglio 2024 del Consiglio di Stato ha chiarito il rapporto tra l'istanza di accertamento di conformità, regolata dall'art. 36 del D.P.R. n. 380/2001, e gli ordini demolitori preesistenti per abusivismo edilizio
Concessione in sanatoria
Il Consiglio di Stato, (Sez. VII), con la sentenza 5 febbraio 2024, n. 1135 stabilisce che risulta legittimo il diniego di rilascio di un titolo edilizio in sanatoria relativamente ad un fabbricato realizzato all'interno della c.d. fascia di servitù idraulica, atteso che il divieto di costruzione ad una certa distanza dagli argini dei corsi d'acqua demaniali, imposto dall' art. 96 lett. f) R.D. n. 523/1904, ha carattere assoluto e inderogabile.
Il Consiglio di Stato, (Sez. VI), con la sentenza del 7 febbraio 2024, n. 1241 stabilisce che nel caso di titolo edilizio assentito in sanatoria, il termine dell'impugnazione decorre dalla data in cui si abbia conoscenza che, per una determinata opera abusiva già esistente, sia stata rilasciata la concessione edilizia in sanatoria, circostanza che deve essere dimostrata in giudizio al fine di far valere la tardività dell'impugnazione
Si pronunciano i giudici della Corte di Cassazione: la concessione in sanatoria estingue soltanto il reato di abuso edilizio