Edilizia scolastica: anche le scuole superiori coinvolte nel piano di tutela

Edilizia scolastica, i lavori sono sul punto di partire (complice l’arrivo del mese di giugno ed il declinare della stagione scolastica 2013/14) ed il Governo getta altra legna sul fuoco vivo dell’Agenda 2014. Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini ed il sottosegretario Roberto Reggi nella giornata di ieri hanno infatti assicurato che anche le oltre 5mila scuole superiori disseminate sul territorio italiano saranno interessate dal piano investimenti sull’edilizia scolastica lanciato quest’anno.

Upi: il parco progetti Province per la scuola
La novità è stata annunciata nel corso dell’incontro tra la delegazione governativa e il presidente dell’Upi (Unione delle province) Antonio Saitta: “Ciò significa – spiega quest’ultimo – che a partire dal mese di giugno i cantieri potranno partire e anche i 2 milioni e mezzo di ragazzi che studiano nelle scuole gestite dalle Province potranno avere strutture più sicure e moderne“.

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Investimenti sulle scuole superiori
Saitta ha consegnato alla delegazione governativa una bozza di rilevazione da cui risulta che “ad oggi – prosegue il presidente dell’Upi – se il Governo sblocca il Patto di stabilità anche per le Province, è possibile far partire investimenti per interventi su 1651 scuole. Per questo chiederemo a tutte le forze politiche presenti in Parlamento di sostenere un nostro emendamento al decreto legge sulla spending review, che assicuri anche alle scuole superiori quello che è già previsto per le scuole primarie: lo sblocco del patto per il 2014 di almeno 120 milioni di euro”.

Il grande mosaico dell’edilizia scolastica
Il progetto sulle scuole superiori si configura come un ulteriore tassello idoneo a completare il grande mosaico della pianificazione complessiva per la tutela degli edifici scolastici nel nostro paese: “In questo modo nei prossimi mesi si potrà portare avanti una grande opera di riqualificazione e modernizzazione delle scuole del Paese“. E non soltanto: il piano riveste anche l’indifferibile ruolo di volano per l’economia italiana, fornendo lavoro anche alle piccole e medie imprese in un settore dove la crisi ha per ora lasciato soltanto metaforiche (ma neanche tanto) macerie. 

Marco Brezza

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