Marche, Piano Casa: un formidabile strumento per sostenere l’edilizia

Il rilancio del settore edilizio nelle Marche passa anche per la possibile proroga fino al 31 dicembre 2016 del Piano Casa (ora in scadenza). Ad affermare ciò è Antonio Canzian, vicepresidente e assessore all’urbanistica regionale.

“Questi primi cinque anni di attuazione del cosiddetto Piano Casa regionale hanno dato una prova tangibile della rispondenza della legge alle esigenze dei cittadini e delle imprese artigiane, dimostrando appieno la propria utilità per il rilancio dell’edilizia, nonché come contributo al superamento della grave crisi economica ancora in atto”, ha spiegato Canzian definendo le principali finalità del Piano.

Recuperare e riqualificare il patrimonio edilizio esistente, introducendo premialità volumetriche legate al miglioramento energetico, strutturale e architettonico degli edifici, ma anche contenere il consumo di nuovo suolo. Questi alcuni degli obiettivi raggiunti attraverso l’applicazione del Piano Casa delle Marche: senza dimenticare il percorso di adeguamento delle case esistenti alle esigenze delle famiglie (con il contrasto dell’abusivismo).

La normativa nazionale è stata recepita dalla Regione Marche, tra le prime in Italia, appena sei mesi dopo l’intesa con lo Stato, attraverso un provvedimento sintetizzato icasticamente dallo slogan “Costruire sul costruito” che ha introdotto numerose innovazioni e deroghe alle disposizioni regionale e comunali.

A proposito di efficacia del Piano Casa anche in altri territori: leggi l’articolo Veneto: il Piano Casa genera cospicui investimenti.

Dando un’occhiata all’analisi condotta dall’Associazione nazionale dei Comuni delle Marche (Anci), che ha interessato un campione significativo di comuni marchigiani (145, per una popolazione di oltre 1 milione e 100 mila abitanti), nel quadriennio che va dall’approvazione della legge al 2012, l’impatto del Piano Casa è cresciuto progressivamente, fino a interessare, nel 2012, quasi la metà dei permessi a costruire rilasciati. Nel 2009 (89 comuni rilevati), su un totale di 5412 permessi, soltanto 881 (16%) erano riconducibili al Piano Casa, mentre nel 2012 la percentuale nei 145 comuni è cresciuta fino al 48% (5882 permessi, di cui 2.794 per il Piano Casa).

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