Sardegna: Sardinia Declaration, metropolitana e beni culturali

Sardinia Declaration
Questo pomeriggio alle 17, all’hotel El Faro di Alghero, il Presidente della Regione, Renato Soru, gli Ambasciatori delle coste del Mediterraneo e i delegati del Programma ambientale delle Nazioni Unite sul Mediterraneo (Italia, Algeria, Tunisia, Marocco, Turchia, Libano, Spagna, Francia, Siria, Giordania, Gran Bretagna, Grecia, Israele e Croazia) adotteranno la Carta d’Intenti denominata "Sardinia Declaration", con la quale s’intende creare una rete tra i Governi nazionali, le autorità locali, le Organizzazioni Non Governative (Ong), le Università e il mondo imprenditoriale.

L’intento è quello di promuovere la gestione integrata delle zone costiere come strumento operativo per lo sviluppo sostenibile nel Mediterraneo.
La "Sardinia Declaration" è fondamentale per l’attuazione dei princìpi contenuti nel Protocollo di Madrid (gennaio 2008). L’adozione della Carta avviene proprio in occasione della Giornata europea del mare, che oggi i Paesi dell’Unione europea celebrano per la prima volta.

Trasporti
Il Presidente della Regione, Renato Soru, e l’assessore regionale dei Trasporti, Sandro Broccia, questa mattina hanno incontrato i sindaci dell’Area vasta di Cagliari interessati al progetto della metropolitana di superficie. Nel corso della terza conferenza di servizi, alla quale ha partecipato anche l’assessore provinciale dei Trasporti, Marina Cattina, la quasi totalità dei sindaci ha espresso pareri positivi sugli obiettivi che la Regione si è posta con questo progetto.

Soltanto il sindaco di Cagliari, Emilio Floris, ha manifestato alcune perplessità per il tratto della linea marrone che dovrebbe attraversare la città tra il viale Trieste, il viale Sant’Avendrace e il quartiere di San Michele: bisogna prima individuare le aree per i parcheggi di scambio e quelli sostituitivi. Per questo motivo, martedì prossimo il professor Italo Meloni (designato dal Cirem, Centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità, che ha ricevuto l’incarico del progetto dalla Regione attraverso le Università di Cagliari e Sassari) incontrerà i tecnici del Comune, per raggiungere un’intesa.

"Venerdì prossimo – ha comunque annunciato il Presidente Soru – saremo in grado di firmare la prima parte dell’Accordo di programma, in attesa che vengano sciolti gli ultimi dubbi da parte dell’amministrazione comunale del capoluogo. Va sottolineato, tuttavia, che questa proposta non è alternativa a quella presentata dal Ctm di Cagliari". La Regione, in ogni caso, è determinata ad andare avanti.

Secondo le previsioni di spesa, occorreranno complessivamente 350 milioni di euro per completare l’intera rete della metropolitana. Le risorse disponibili saranno inserite nel Documento unico di programmazione, che la Regione deve approvare entro giugno. Questa mattina, il Presidente Soru ha presentato ai sindaci una bozza di Accordo di programma per lo studio preliminare di un sistema di metrotrasporto, del quale è già in esercizio la linea rossa (quella gialla, sino al Policlinico universitario di Monserrato, entrerà in funzione a giugno).

"Tra le novità emerse oggi – spiega l’assessore Broccia -, il collegamento con Quartucciu attraverso la linea verde, che congiunge Quartu Sant’Elena al capolinea Vesalio. Inoltre è prevista una bretella per Sinnai, anche se questo è un progetto da approfondire nei suoi aspetti tecnici. Complessivamente sono previsti 47 km di rete, di cui otto già esistenti. Il nostro obiettivo è quello di chiudere l’anello a est".

Il Cirem ha calcolato che, nel raggio di 300 metri dalle varie stazioni capolinea, risiedono 160mila persone. La distanza non è stata scelta a caso: secondo i tecnici, è il limite mediamente sopportato dagli utenti per arrivare a piedi alla prima fermata utile di una metropolitana.

L’assessore Broccia ha poi posto l’accento sui vantaggi sotto il profilo ambientale e della salute pubblica. "Dal punto di vista dell’impatto ha commentato, dati alla mano un mezzo della metropolitana di superficie inquina quanto tre autobus e 180 autoveicoli".

Beni culturali
Si è svolto ieri pomeriggio l’incontro tra l’assessore Maria Antonietta Mongiu e i rappresentanti di Agci, Legacooperative e Confcooperative intorno ai temi della gestione dei beni culturali. Unanime la condivisione sulla necessità di intraprendere un percorso che, individuando gli standard dei luoghi e dei servizi fruibili ai visitatori, consenta il rilancio e la valorizzazione dell’intero settore dei beni culturali qualificando il patrimonio, salvaguardando le professionalità esistenti e inserendo nuove figure altamente qualificate.

Accolta con particolare favore la notizia della delibera che mercoledì prossimo prorogherà i progetti delle cooperative che gestiscono i beni culturali fino al momento in cui il Piano triennale per i Beni culturali, gli istituti ed i luoghi della cultura (che approderà anch’esso nel giro di pochi giorni in Giunta), non diventerà operativo.

"Il Piano triennale", ha anticipato l’assessore Mongiu, "permetterà di superare una volta per tutte gli elementi di criticità di un settore la cui precarietà si protrae da oltre venti anni. In particolare il Piano creerà un sistema regionale declinato territorialmente prevedendo standard sui luoghi da destinare alla fruizione e sulle qualifiche degli operatori. Si profila la creazione di una rete di sistemi di cultura di cui la Regione si impegna a garantire la comunicazione unitaria e coordinata che, dai principali musei regionali e attraverso i luoghi in ogni provincia rappresentativi dei diversi periodi storici, dal prenuragico fino alla contemporaneità, possa tutelare il patrimonio e moltiplicare consistentemente il numero degli accessi".

 

Fonte: www.regione.sardegna.it

 

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