Friuli Venezia Giulia: terza corsia A4 e nuovo "sistema casa"
A4, TERZA CORSIA: PROGETTAZIONI DEFINITIVE
Nuovo passo avanti per la terza corsia dell’A4: il consiglio di Autovie Venete ha infatti affidato la progettazione definitiva dei due tratti dell’opera non interessati dal parallelismo ferroviario, ovvero quelli fra San Donà di Piave e Alvisopoli, in provincia di Venezia, e fra Gonars (Ud) e Villesse (Go). L’investimento previsto è di 347 milioni e 963 mila euro per il primo tratto (comprensivo di 4 milioni di euro per la progettazione) e di 187 milioni e 98 mila euro per il secondo (comprensivo di 2,218 milioni di euro per la progettazione).
Tempi previsti per il progetto esecutivo: 200 giorni per il primo tratto e 170 per il secondo.
L’annuncio è stato dato durante la riunione del consiglio di amministrazione della concessionaria, presieduto da Giorgio Santuz, che ha avuto luogo oggi a Trieste ed alla quale ha partecipato anche l’assessore regionale alle Infrastrutture di trasporto Riccardo Riccardi.
"Possiamo finalmente dire che si apre una nuova fase – ha affermato l’assessore – che vedrà impegnate al massimo la Regione ed Autovie Venete".
Riccardi ha anche confermato che, sulla base del protocollo d’intesa sottoscritto fra il presidente del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, sarà fatto il possibile per ottenere da subito la nomina di un commissario straordinario. "Veneto e Friuli Venezia Giulia – ha ribadito l’assessore – sono sulla stessa lunghezza d’onda: bisogna nominarlo al più presto. La progettazione per il primo lotto, da San Donà di Piave fino all’allacciamento con il passante di Mestre, è in fase avanzata e si sta anche lavorando sulla validazione".
Per quanto riguarda invece la tratta Alvisopoli-Gonars, interessata dall’affiancamento con la ferrovia, Riccardi ha spiegato che è stata già avviata la ricognizione di tutti gli aspetti tecnici con i diversi Comuni compresi. "Già domani pomeriggio – ha anticipato l’assessore – ci sarà un primo incontro con Rfi per verificare lo stato di avanzamento del loro progetto".
La realizzazione della terza corsia è uno degli obiettivi prioritari che Autovie Venete persegue da tempo per fronteggiare l’incremento costante del traffico sulla rete e migliorare la sicurezza.
L’autostrada A4, nel tratto Venezia-Trieste, infatti, è la principale arteria di collegamento italiana verso l’Est Europa e i Balcani: un’autostrada a due corsie, tuttora moderna ma certamente non più sufficiente a sopportare il flusso di traffico in entrata e in uscita, sempre più sostenuto, soprattutto per quanto riguarda il traffico pesante.
Nel 2007, il flusso complessivo di traffico su tutta la rete (A4 Venezia-Trieste, A23 Palmanova-Udine Sud e A28 Portogruaro-Pordenone-Conegliano per complessivi 200 chilometri, considerando anche il raccordo Villesse-Gorizia) gestita da Autovie, è stato di quasi 41 milioni di veicoli, di cui 30 milioni leggeri (73 p.c.) e 10,9 milioni pesanti. L’incremento del traffico leggero, rispetto al 2006, è stato dell’1,9 per cento, mentre quello del pesante è stato del 5,2 per cento. All’interno di questa percentuale, particolarmente significativo l’aumento registrato dai veicoli classe 4 (tir e autoarticolati) che è stato del 13,7 per cento.
Il progetto complessivo della terza corsia dell’A4 è suddiviso in sette interventi: il tratto da Quarto d’Altino a San Donà di Piave, comprensivo della costruzione del nuovo casello di Meolo; il tratto da San Donà di Piave allo svincolo di Alvisopoli; il nuovo casello di Alvisopoli e il collegamento con la statale 14; il tratto dallo svincolo di Alvisopoli al nuovo casello di Ronchis (in fase di avanzata costruzione) comprensivo del nuovo ponte sul Tagliamento; il tratto da Ronchis a Gonars; il tratto da Gonars a Villesse e il nuovo svincolo di Palmanova. Una serie di interventi complessi e impegnativi che, una volta ultimati, trasformeranno completamente la viabilità del Friuli Venezia Giulia, migliorando notevolmente il collegamento con l’Est Europa.
LENNA: RIFORMARE IL "SISTEMA CASA"
L’assessore regionale ai Lavori pubblici Vanni Lenna ha incontrato ieri ad Udine i vertici delle cinque Ater del Friuli Venezia Giulia (Pordenone, Trieste, Udine, Gorizia e Alto Friuli).
Ai presenti ha illustrato l’intenzione, concordata con la Giunta regionale, di riformare il "sistema casa", operazione che seguirà ad un monitoraggio dell’attuale condizione e ad una raccolta delle indicazioni provenienti dalle Aziende stesse. L’assessore Lenna ha espresso la convinzione di ricollocare le attuali risorse ridefinendole attraverso delle nuove modalità, tenendo conto anche del forte ruolo sociale rappresentato dalle Ater.
Su sollecitazione dei vari presidenti ha deciso la momentanea sospensione dell’erogazione degli 11 milioni di euro destinati al fondo sociale delle Aziende, acconsentendo invece a delle anticipazioni dei fondi.
I criteri di suddivisione delle risorse del fondo sociale, come attualmente impostate, prevedono una sperequazione in percentuale delle stesse tra le varie Aziende (a Trieste il 57 per cento). Il disequilibrio, evidenziato dagli stessi presidenti, trova fondamento nella legge che regola la materia e che stabilisce i criteri di suddivisione dei fondi sulla base di un regolamento. L’impegno dell’assessore è di rivedere non tanto il regolamento quanto le norme stesse attraverso una modifica di legge ad hoc.
Altra tematica di impatto proposto da Lenna riguarda la proposta di creare una graduatoria "sempre aperta" in modo da velocizzare le assegnazioni degli alloggi.
L’assessore ha concluso tracciando il profilo dell’Ater del "futuro" ovvero un’azienda che si dovrà concentrare sempre piu’ sul core business tralasciando tutta una serie di attività non strategiche che in questo momento tendono ad appesantire le strutture.
Il presidente dell’Ater di Pordenone Sergio Peressutti (presidente di AssoAter) ha tracciato una veloce panoramica delle problematiche generali dell’Azienda con l’invito all’assessore a visitare la struttura e puntando su alcuni aspetti di eccellenza dell’Ater di Pordenone: nessuna occupazione e solo il 2 per cento di morosità (il tutto su un patrimonio di 3.600 alloggi amministrati, 40 dipendenti, 80 alloggi attualmente sfitti ma in manutenzione e quindi di prossima rassegnazione); grande la presenza di extracomunitari nei bandi (negli ultimi tre bandi il 47 per cento di richiesta è rappresentato da extracomunitari).
Il presidente dell’Ater di Trieste, Perla Lusa, ha annunciato all’assessore che saranno realizzati 1.000 nuovi alloggi entro il 2010; altri 1.000 saranno gli alloggi di risulta assegnati. Ha elogiato anche la grande attenzione e sensibilità del Comune di Trieste al problema casa ed ha elencato i principali numeri dell’azienda da lei guidata: oltre il 50 per cento degli immobili Ater di Trieste sono costruiti prima del 1950; metà degli inquilini dell’Ater appartengono alla fascia "A" (la piu’ bassa). Il canone medio è di 115 euro; 5.000 sono le famiglie che chiedono di entrare (4.000 riferite all’ultimo bando del 2007 e mille che possono fare domanda, per legge, anche a bando chiuso per particolari condizioni).
Il presidente dell’Ater di Udine, Luciano Aita, ha indicato come a fine 2009 sarà azzerato il numero degli alloggi da recuperare tranne quelli per cui gli interventi sono impossibili in quanto troppo vetusti o in minoranza condominiale. Entro il 2009 tra recuperi e nuove edificazioni saranno consegnati 700 alloggi. Le domande giacenti sono 3.000, i comuni in cui è presente l’Ater sono circa 90, gli alloggi di proprietà sono 6.200 (900 gestiti, il canone medio è di 118 euro, quello minimo di 45 euro, i dipendenti sono 105). Ultima richiesta di Aita è stata di "spingere" l’edilizia convenzionata, che può rappresentare il vero motore di sviluppo per il futuro.
Il presidente dell’Ater di Gorizia Roberto Grion ha evidenziato il grande sforzo fatto dal Cda da lui guidato per sistemare alcuni problemi, in particolare con il personale e con i contratti di vendita, che erano sospesi. I numeri dell’Ater di Gorizia sono: 4.500 appartamenti gestiti di cui 4.100 di proprietà Ater; il 55 per cento sono inquilini di fascia "A". Ha evidenziato il problema della morosità in aumento.
Il vicepresidente dell’Ater Alto Friuli, Attilio Iacotti, ha infine sottolineato i costi esorbitanti delle costruzioni in montagna e di conseguenza anche le spese condominiali incidono fortemente. La spesa media si attesta sui 120 euro, metà degli inquilini sono di fascia "A", canone medio di 35 euro e gli alloggi sfitti sono 50, di cui metà in fase di recupero e rassegnazione.
Fonte: www.regione.fvg.it
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