Toscana: reti ecologiche, parchi e aree protette
“Reti ecologiche: i percorsi della biodiversità”: questo il tema del convegno che si è svolto oggi presso l’Auditorium del consiglio regionale, a Firenze. Un’iniziativa promossa dalla Regione insieme a 5 province toscane (Firenze, Siena, Pistoia, Lucca e Pisa) e curata da AIRBA, l’associazione italiana ricerca biologica e ambientale.
Due gli obiettivi, indicati dall’assessore regionale a parchi, aree protette e biodiversità, Marco Betti:
– fare il punto della situazione in vista della revisione della legge regionale 56/2000 che tutela la flora e la fauna selvatica e i loro habitat;
– promuovere un sistema a “rete” fra le aree protette nelle varie province toscane.
Due gli obiettivi, indicati dall’assessore regionale a parchi, aree protette e biodiversità, Marco Betti:
– fare il punto della situazione in vista della revisione della legge regionale 56/2000 che tutela la flora e la fauna selvatica e i loro habitat;
– promuovere un sistema a “rete” fra le aree protette nelle varie province toscane.
"In Toscana – sottolinea l’assessore Betti – abbiamo un sistema di parchi, nazionali, regionali e provinciali e di aree protette, che ci pone all’avanguardia in Italia e abbiamo, fin dal! la fine degli anni ’90, dato il via a strumenti come il RE.NA.TO il repertorio naturalistico toscano che ci permette di monitorare la situazione della fauna e della flora selvatica in tutto il territorio. Ora si tratta di fare un salto di qualità ulteriore e di creare le “aree di collegamento ecologico” in modo da permettere alle specie di vivere il territorio senza costringerle all’interno di confini creati dall’uomo ma che non hanno senso per flora e fauna. Questo convegno ci permette di fare il punto della situazione, anche a livello internazionale, con autentiche autorità come Jurgen Ott, dell’Università di Landau in Germania e con esperti provenienti da università ed agenzie ambientali di molte regioni italiane. Le province di Pisa, Siena, Lucca, Pistoia e Firenze, che hanno presentato i passi avanti compiuti nelle reti ecologiche nei rispettivi territori, ci hanno dato informazioni preziose per la revisione della legge, che è uno dei principali obiettivi del mio assessorato, e sull’attuazione della direttiva europea Habitat."
Al convegno, che si è concluso nel pomeriggio con l’intervento del presidente della commissione ambiente del consiglio regionale, Erasmo d’Angelis, ha preso parte anche il presidente di Federparchi Toscana, Giampiero Sammuri. E’ stato lui a fare il punto della situazione sulla consistenza del patrimonio toscano di parchi e aree protette. Oltre ai 3 parchi nazionali (Arcipelago, Casentino, Appenino Tosco-Emiliano) ai 3 parchi regionali (Maremma, Migliarino-San Rossore, Apuane) e ai due parchi provinciali (Montioni, a cavallo fra Livorno e Grosseto, e Monti Pisani) la Toscana può contare su una cinquantina di riserve naturali di carattere regionale ed altrettante statali. Un sistema che si fregia anche del bollino dell’Unione Europea, con ben 4 certificazioni di qualità concesse da Bruxelles alla Toscana sulle 6 complessive c! he la UE ha riconosciuto all’Italia. I bollini con le stelline dell’Unione sono andati a due parchi regionali (Maremma e Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli) e a due aree a tutela integrale di altrettanti parchi nazionali, l’isola di Montecristo nel parco dell’arcipelago e la riserva naturale di Sasso Fratino, all’interno del parco del Casentino.
"Il convegno di oggi, con l’intervento di tanti autorevoli relatori e con le esperienze concrete portate dalle province – ha concluso l’assessore Betti – rappresenta una base per una migliore tutela del ricco patrimonio di biodiversità della Toscana. Le reti ecologiche, che permettono a fauna e flora di superare gli ostacoli posti dall’uomo sono un altro passo avanti in questa direzione."
Fonte: www.regione.toscana.it
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