Piemonte: nuova legge sugli usi civici

Dare una regolamentazione completa ed aggiornata dell’uso civico, che sulla base dei principi di sussidiarietà e adeguatezza coinvolga maggiormente le amministrazioni locali per ottimizzare la fruizione del patrimonio di uso collettivo, garantirne la tutela e semplificare gli iter procedurali è l’obiettivo che si propone una legge presentata dal vicepresidente della Giunta con delega al Patrimonio, Paolo Peveraro, e approvata all’unanimità il 24 novembre dal Consiglio regionale.

Per uso civico s’intende l’uso in forma comune di beni e terre. Anticamente dall’uso collettivo “uti universi” di vaste aree di territorio comune per la semina, il pascolo, l’abbeveraggio del bestiame, la raccolta della legna e non solo, le popolazioni rurali traevano le fonti del proprio sostentamento.

“Questa nuova legge – sostiene Peveraro – si propone di aggiornare una normativa ormai datata per rispondere meglio alle esigenze della società attuale. Le norme che regolano l’istituto, l. 1766/27 e R.D. 332/28, risalgono alla fine degli anni Venti e da allora le profonde modificazioni socio-economiche, legate al massiccio abbandono dell’agricoltura, l’inarrestabile fenomeno delle urbanizzazioni e l’emersione di nuove esigenze di tutela e gestione del territorio sono state di notevole portata e hanno richiesto un’adeguata risposta legislativa”.

Il provvedimento ridisegna le competenze dei vari enti. Ai Comuni (o alle unioni di Comuni o alle Comunità montane), in quanto titolari dei beni e delle utilità che ne possono derivare, saranno trasferite tutte le funzioni e le attività non riservate nello specifico alla Regione o alle Province. Alla Regione resteranno le funzioni strettamente collegate alla tutela del patrimonio collettivo (autorizzazioni all’alienazione, rilascio di pareri per la realizzazione di opere di rilevante interesse su terreno gravato da uso civico) e all’accertamento e censimento di tali beni.

Alle Province saranno riservati l’espressione del parere sui regolamenti comunali sugli usi civici di pesca, l’organizzazione di corsi per la formazione di esperti in materia e l’assistenza tecnico-amministrativa ai piccoli Comuni.

Tra le novità più importanti, pensate per soddisfare le esigenze di certezza in materia, l’istituzione e aggiornamento del Pubblico registro regionale dei beni collettivi e di uso civico e la tenuta di un elenco di esperti formati a tal fine e per dare un supporto agli enti locali.

Fonte: www.regione.piemonte.it

 

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