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Efficienza energetica: anche gli edifici scolastici al centro degli impegni Ue
La Commissione Ambiente della Camera al lavoro sul recepimento della direttiva europea sull'efficienza energetica: focus sul patrimonio edilizio pubblico
I lavori per l’attuazione della direttiva UE sull’efficienza energetica entrano nel vivo, tra confronti costruttivi e polemiche a volte pretestuose.
La Commissione Ambiente della Camera (capitanata dal deputato Pd Ermete Realacci) ha infatti fatto sentire la sua voce dando il suo parere sullo schema di decreto legislativo che contribuirà a recepire l’importante direttiva europea: la richiesta della Commissione si assesta sull’idea di “migliorare il testo per rendere coerenti ed efficaci gli interventi e gli investimenti nella riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente“.
Anche gli edifici scolastici tra le priorità
Al centro dell’attenzione è posizionato anche qui il tema della riqualificazione dell’edilizia scolastica (anche da un punto di vista energetico): dai lavori della Commissione è infatti emerso il suggerimento di istituire una struttura nazionale di supporto che metta in relazione e contribuisca ad armonizzare la tutela delle scuole con il complessivo piano volto all’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico in un progetto che coinvolga al suo interno anche i temi della riqualificazione delle aree urbane, la promozione delle smart city e della riqualificazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
La necessità di un coordinamento delle politiche
L’idea generale che sovrintende al recepimento della direttiva Ue, nelle parole del presidente di Commissione Ermete Realacci, è quella di sviluppare un “coordinamento forte dell’insieme delle politiche per l’efficienza energetica messe in campo da ministeri, regioni ed enti locali”. Dalla già citata riqualificazione degli edifici scolastici fino all’estensione e stabilizzazione dell’ecobonus: “sono questi gli elementi cardine della strategia di sviluppo dei piani di efficienza energetica nel nostro paese – prosegue Realacci – ed è necessario che le azioni per implementarli siano correttamente coordinate tra di loro al fine di raggiungere il massimo dell’efficacia sia sul fronte della riduzione dei consumi energici, delle bollette e delle emissioni, sia sul fronte del rilancio dell’economia e del lavoro.
Una materia che, in questo periodo di crisi, riveste un’importanza ineludibile per il paese: “Basti ricordare – conclude Ermete Realacci – che, secondo il Consip, la spesa energetica per i soli edifici pubblici ammonta a più di 5 miliardi di euro annui e che la misura più efficace messa in campo nel 2013 per l’occupazione sono stati gli incentivi per ristrutturazioni ed ecobonus in edilizia: hanno prodotto 28 miliardi di investimenti, garantendo quasi 340mila posti di lavoro, tra diretti e indotto”.
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