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Diritto alla casa: la Lombardia lancia innovativo piano anti-sfratto
Affitti e social housing: la Regione stanzia 8,6 milioni per aiutare le famiglie in stato di morosità incolpevole
La Lombardia viaggia verso l’orizzonte dell’innovazione nel settore del social housing e nella tutela del cittadino per ciò che riguarda il diritto ad una abitazione.
Un progetto di stanziamento regionale di 8,6 milioni volto ad aiutare le famiglie che si trovano in una situazione di morosità incolpevole (e rischiano conseguentemente lo sfratto) è stato presentato in questi giorni in giunta regionale dall’Assessore alla casa e all’housing sociale Paola Bulbarelli: la misura si delinea come un provvedimento dai contorni innovativi e sperimentali.
“Si tratta di un’azione molto importante – ha spiegato l’assessore, illustrando le coordinate tematiche del provvedimento – prevista per la prima volta nella Regione Lombardia: abbiamo attivato una misura che rende più incisiva la prevenzione e il contrasto degli sfratti per morosità nei 17 Comuni ad alta tensione abitativa, dove c’è stato un notevole incremento di queste situazioni”.
I Comuni interessati dalle nuove misure anti-sfratto sono (in ordine alfabetico) Brescia, Bergamo, Cesano Boscone, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Como, Corsico, Cremona, Cusano Milanino, Lodi, Mantova, Milano, Monza, Pavia, Sesto San Giovanni, Sondrio e Varese: all’interno del territorio di questi Comuni si concentra infatti circa il 90 per cento degli sfratti in Regione.
L’intervento vede una importante sinergia tra Regione ed Amministrazioni comunali: queste ultime si impegnano infatti a cofinanziare l’intervento regionale per un importo non inferiore al 40% dello stanziamento.
Con riferimento al più ampio tema dell’edilizia sociale pare interessante la vicenda di una nuopva start-up che propone interessanti innovazioni nel settore: per saperne di più leggi l’articolo Edilizia sociale: una start-up lancia una nuova scommessa per il futuro.
Il sostegno alle avverrà attraverso nuovi strumenti finanziari: microcredito, fondi di garanzia ed una più ampia diffusione di forme contrattuali di locazione a canone concordato. Potranno richiedere il contributo le famiglie con reddito Isee/fsa (che non corrisponde al reddito imponibile) fino a 13mila euro.
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