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Riforma catasto, le voci più importanti dal tavolo di confronto
Ieri l'incontro a Roma per dialogare sui punti centrali del processo di riorganizzazione della materia catastale
Un lungo percorso all’interno del quale prestare orecchio alla voce dei professionisti in un’ottica di collaborazione: è stato questo uno dei principali moniti emersi dal tavolo di confronto (tenutosi ieri a Roma presso il Teatro di Villa Torlonia) dedicato alla riforma del catasto che ha visto la partecipazione dei rappresentanti dei più autorevoli stakeholder italiani.
“Il mondo della fiscalità di cui il Catasto fa parte – ha affermato Rossella Orlandi, direttore dell’Agenzia delle Entrate – è molto complesso e per questo necessita di un confronto costante e attento con tutti i portatori di interesse. Quella di cui discutiamo è una riforma epocale, non certo una manutenzione, e coinvolgerà tutto il patrimonio immobiliare italiano. La posta in gioco è rilevante da un punto di vista economico, fiscale e sociale”.
All’indomani della riorganizzazione da parte del Consiglio dei Ministri delle commissioni censuarie, l’amministrazione guidata da Rossella Orlandi riveste certamente un ruolo strategico nella definizione delle linee guida delle procedure di censimento e rivalutazione dei circa 62 milioni di immobili italiani (abitativi e non), così come richiesto dal Governo e dalle Commissioni Parlamentari.
Hanno partecipato al tavolo di confronto, oltre a Rossella Orlandi, anche Maurizio Savoncelli, Presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati e membro della Rete delle professioni Tecniche, Armando Zambrano (Presidente del CNI) e Maurizio D’Errico (Consiglio Nazionale Notariato), Angelo Peppetti (ABI) e Giorgio Spaziani Testa (Confedilizia).
Per un aggiornamento sugli ultimi sviluppi della riforma leggi l’articolo Riforma catasto, ecco la luce: l’ok del Consiglio dei Ministri.
Il concetto di equità è stato sottolineato a più riprese nel corso dell’incontro come punto centrale di tutto il percorso di rinnovamento: “Riformare il catasto, e quindi le rendite catastali – ha spiegato Maurizio Savoncelli (CNGeGL) – significa porre le premesse per realizzare una banca dati con valori immobiliari reali, finalmente allineati a quelli attuali, di mercato. In quest’ottica, il catasto italiano già dispone di un patrimonio di informazioni adeguato e di standard elevato, che merita di essere riconosciuto e apprezzato anche a livello internazionale. Valorizzarlo nella direzione sin qui indicata significa legittimarlo come strumento in grado di garantire trasparenza, condivisione e, soprattutto, la maggiore equità possibile dei valori catastali che, come noto, sono alla base del calcolo di una serie di imposte dovute da cittadini e imprese: IMU, TASI, compravendita, successioni”.
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