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IMU terreni agricoli 2015: oggi l'approvazione alla Camera del decreto
I parametri per l'esenzione dal tributo sono basati sulla classificazione Istat: ma per la disciplina definitiva occorrerà comunque attendere
Il decreto sull’IMU agricola giunge oggi all’approvazione finale alla Camera: ma non sarà scritta oggi la parola fine su una vicenda che sta turbando il sonno dei contribuenti. A far prevedere sviluppi ulteriori non sono tanto gli ordini del giorno approvati nella giornata di ieri a Montecitorio (che tra l’altro impegnano il Governo a costituire una commissione tecnica per rivedere i parametri) ma soprattutto le incognite pendenti anche sulla nuova disciplina davanti al TAR Lazio: i giudici, gli stessi che hanno di fatto cassato il criterio “altimetrico”, hanno infatti storto il naso anche sui nuovi parametri, basati sulla classificazione Istat dei Comuni, e tramite l’ordinanza 3770/2015 hanno chiesto all’Istituto di statistica una “dettagliata relazione” capace di chiarire su quali basi sono stati individuati i Comuni “montani”, “parzialmente montani” e “non montani”.
Il testo che sarà presumibilmente approvato dalla Camera sarà identico a quello licenziato dal Senato: pertanto nei Comuni classificati come “montani” l’IMU non dovrà essere versata, in quelli “parzialmente montani” sarà escluso per i terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali mentre nei “non montani” ci sarà l’applicazione generalizzata. Rispetto alle vecchie regole, scritte nella circolare ministeriale del 1993, saranno 1601 i Comuni in cui si perderà l’esenzione, con un gettito aggiuntivo di 268,7 milioni di euro.
Con riferimento al 2014 consulta l’articolo IMU terreni agricoli: si potrà pagare entro fine marzo senza sanzioni.
Nel frattempo associazioni e proprietari terrieri continuano a chiedere l’abolizione dell’IMU terreni, con il deputato di Forza Italia in Sicilia, Riccardo Gallo, che ha presentato in questi giorni un emendamento che prevede l’esenzione per i terreni agricoli della provincia di Agrigento e Lampedusa.
Gallo spiega: “Occorre il massimo impegno per contrastare l’introduzione di una misura depressiva e penalizzante per l’economia italiana quale è il pagamento della tassa IMU anche sui terreni agricoli. Renzi e Padoan sventolano la bandiera della ripresa economica, invitando a non rilassarsi, e nel frattempo, invece, si spezzano letteralmente le gambe ad un settore strategico nell’ambito del tessuto economico nazionale, la produzione agricola, che, in alcuni territori, come ad esempio la provincia agrigentina, rappresenta il primo e l’unico settore ancora vivace a fronte di enormi sacrifici da parte degli addetti ai lavori, che non meritano affatto di essere vessati e costretti alla chiusura delle proprie attività a causa di una vile pressione fiscale”.
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