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Il potere di annullamento dell'autorizzazione paesaggistica
Come si delinea in ambito amministrativo tale potere della Soprintendenza? Una rapida analisi con il supporto della giurisprudenza
Come si delinea in ambito amministrativo il potere di annullamento dell’autorizzazione paesaggistica? L’esercizio del potere di annullamento di cui all’art. 159 del decreto legislativo n. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio) è pacificamente inteso come perentorio, ovvero come limite temporale previsto a pena di decadenza decorrente dalla ricezione, da parte della Soprintendenza, dell’autorizzazione rilasciata e della pertinente documentazione tecnico-amministrativa. In caso di omessa o incompleta trasmissione del materiale descritto, il termine non decorre e la Soprintendenza può legittimamente richiedere gli atti mancanti.
Il termine di 60 giorni per l’esercizio del potere di annullamento è dalla giurisprudenza pacificamente inteso come perentorio (vedi Consiglio di Stato, Sez. VI, 12 agosto 2002, n. 4182), cioè come limite temporale decadenziale che decorre dalla ricezione, da parte della Soprintendenza, dell’autorizzazione rilasciata e della pertinente e completa documentazione tecnico-amministrativa.
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Per comprendere meglio tali aspetti, ci avvaliamo delle parole che l’Arch. Mario Di Nicola ha rilasciato a Ediltecnico, il portale di riferimento per i professionisti tecnici: “Tale termine, benché perentorio, ben può venire interrotto in caso di manifestate esigenze istruttorie o per incompletezza della documentazione trasmessa, con nuova decorrenza dall’acquisizione completa dei chiarimenti richiesti e fermo che, prima della scadenza, deve aver luogo anche l’adozione, non anche la comunicazione agli interessati, dell’eventuale annullamento”.
“Del resto – prosegue Di Nicola – a norma dell’art. 159 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, il potere di annullamento della Soprintendenza non può che riferirsi a quel potere con tutti i connotati riconosciutigli sulla base della normativa previgente, tra cui quello, costantemente riconosciuto dalla giurisprudenza di chiedere le integrazioni documentali ritenute necessarie o utili per il corretto esercizio del potere di annullamento (Consiglio di Stato, Sezione VI, 9 ottobre 2014, n. 5015)”.
Mario Di Nicola è anche l’autore del volume targato Maggioli Editore intitolato Tutte le semplificazioni delle procedure edilizie nel “Decreto sblocca Italia”: all’interno del libro sono analizzate con attenzione diversi aspette contenute nel testo di legge, dalle novità in materia di permesso di costruire, SCIA, DIA, CILA alle deroghe alla disciplina urbanistica, passando anche per nuove disposizioni in materia di paesaggio. Un testo attraverso cui è possibile approfondire in maniera nitida ed operativa tutti gli aspetti del provvedimento approvato quest’inverno in Parlamento.
Avvalendosi del supporto della giurisprudenza, l’Arch. Di Nicola conclude: “Tale effetto decadenziale postula dunque, come vuole testualmente la legge, la completezza della documentazione trasmessa. Sicché la regola non vale in caso di omessa o incompleta trasmissione del materiale descritto; in tal caso, la Soprintendenza legittimamente richiede gli atti mancanti e il termine non decorre”.
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