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Riforma catasto: a settembre il prossimo importante passaggio
Il secondo decreto attuativo della riforma: il parere del presidente del CNGeGL Savoncelli sulle novità in materia

La riforma del catasto si avvicina alla seconda importante tappa del suo percorso: se ne era discusso ampiamente al dibattito milanese organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geometri intitolato Catasto 2.0 ed andato in scena durante il MADE Expo nello scorso mese di marzo E si ritorna a parlarne oggi.

Non esistono ancora certezze sui tempi di emanazione del secondo decreto attuativo: qualche anticipazione in proposito la fornisce Maurizio Savoncelli, presidente del CNGeGL e principale relatore dell’incontro milanese: “Dalle simulazioni che abbiamo effettuato – ha spiegato Savoncelli intervistato in esclusiva dalla redazione di Ediltecnico.it – abbiamo potuto evidenziare alcune discrasie sull’algoritmo proposto che necessita di correzioni, su cui tutti si sono trovati d’accordo. Ritengo che il decreto sarà sottoposto al vaglio del Consiglio dei Ministri in queste settimane ed è verisimile aspettarsi la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale non prima dell’estate, probabilmente per fine settembre“.

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Savoncelli si è soffermato sulle divergenze emerse tra Geometri ed Agenzia delle Entrate in merito alle metodologie che stanno alla base del processo di revisione: “Come geometri, siamo da sempre stati il trait d’union tra i cittadini e Pubblica Amministrazione per le questioni catastali e non solo. L’Agenzia oggi è orientata a inaugurare la riforma del catasto in maniera opposta a quanto da noi suggerito. Si ritiene, ad esempio, che si possa iniziare con una valutazione empirica del calcolo dei metri quadri, ragionando su una consistenza media in mq di ciascun vano e, ancora, utilizzando in questa prima fase i dati immobiliari estesi a zone ampie come le unioni di Comuni”.

“Ciò va contro lo spirito della riforma – prosegue il numero uno dei Geometri -, a nostro avviso occorre che il cittadino diventi protagonista della procedura di rideterminazione della rendita catastale del proprio immobile, attraverso un’adesione volontaria alla riforma e con l’aiuto di un tecnico. In questo modo, prevedendo anche la totale deducibilità fiscale del costo del professionista, sarebbero direttamente i proprietari a inviare al Catasto i dati e le consistenze. Si eviterebbero pertanto i rischi di contenziosi e di malcontento che un processo “dall’alto” quasi inevitabilmente genererebbe”.

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E a proposito dell’art. 17 dello Sblocca Italia, misura su cui si sono addensate le polemiche nelle scorse settimane (prevede infatti che le variazioni catastali a seguito di interventi edilizi di ristrutturazione saranno effettuate automaticamente dal Comune nel quale insiste l’immobile oggetto dei lavori), Savoncelli è chiaro: “Il pasticcio della norma, a mio parere, nasce da una voglia spasmodica di semplificare e di fare in fretta. Sia ben chiaro, lo snellimento delle pastoie burocratiche non può che trovarci concordi e convinti sostenitori, ma purtroppo nel caso che lei ha citato è chiaro che chi ha redatto la norma non conosce la situazione specifica con il risultato di avere creato un danno a cui occorre assolutamente porre rimedio”.

Per saperne di più leggi l’intervista integrale al presidente Savoncelli sulle pagine di Ediltecnico.it, il quotidiano di riferimento dei professionisti tecnici in Italia.


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