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Emilia Romagna: nuovi requisiti minimi di prestazione energetica
La Regione ha infatti aggiornato i criteri e le condizioni minime relative alle prestazioni energetiche da rispettare
Nuovi requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici in Emilia Romagna. La Regione ha infatti aggiornato i criteri e le condizioni minime relative alle prestazioni energetiche da rispettare in caso di intervento edilizio di nuova costruzione, di ristrutturazione importante e di riqualificazione energetica.
L’atto formale che introduce il cambiamento è la delibera di Giunta regionale n. 967 del 20 luglio, dal titolo “Approvazione dell’Atto di coordinamento tecnico regionale per la definizione dei requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici”, pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione n. 184 del 24 luglio.
L’Emilia Romagna ha di fatto aggiornato la propria disciplina in base alle disposizioni nazionali del nuovo decreto ministeriale 26 giugno 2015 (leggi l’articolo dove si spiega rapidamente il contenuto del nuovi decreti in materia di certificazione energetica).
L’obbligo di rispetto dei nuovi requisiti di prestazione energetica decorre dal 1° ottobre 2015. Si evita così l’entrata in vigore delle disposizioni nazionali: i progettisti in Emilia Romagna opereranno all’interno di un quadro normativo organico e sistematico di requisiti da rispettare per il calcolo delle prestazioni energetiche.
Fino a quella data, continuano a trovare applicazione le disposizioni attualmente vigenti di cui alla delibera dell’assemblea legislativa n. 156 del 4 marzo 2008 e s.m.i., in particolare quelle riportate ai punti 1, 3 e 4 nonché negli Allegati 1, 2, 3, 4, 5, 13 e 15.
Va segnalato che mediante l’emanazione di tale provvedimento regionale si effettua un balzo deciso nella direzione di un incremento degli edifici ad energia quasi zero: dal 1 gennaio 2019, in anticipo di due anni rispetto alla scadenza nazionale, gli edifici nuovi e quelli sottoposti a ristrutturazioni significative dovranno essere realizzati in modo tale da ridurre al minimo i consumi energetici coprendoli in buona parte con l’uso delle fonti rinnovabili. Per gli edifici pubblici la scadenza è anticipata al 1 gennaio 2017.
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